Vuoto a rendere: il deposito cauzionale di bottiglie e lattine diventerà obbligatorio in Europa?

Presto nell’Unione Europea si passerà al Sistema di deposito cauzionale. Come funziona e da quando potrebbe entrare in vigore

Il panorama europeo degli imballaggi delle bevande si prepara a una svolta significativa con l’implementazione del Sistema di deposito cauzionale (Drs). Questa nuova normativa, in via di approvazione nell’Unione Europea, potrebbe presto portare con sé vantaggi significativi in termini di riciclo e gestione sostenibile degli imballaggi.

Il Drs funziona attraverso un meccanismo semplice ma efficace: il consumatore paga una piccola cauzione aggiuntiva (in genere 15 o 20 centesimi) al momento dell’acquisto delle bevande in imballaggi monouso, come bottiglie di plastica o lattine, e ottiene il rimborso completo restituendo gli imballaggi vuoti in un punto di raccolta dedicato.

Spesso gli imballaggi possono essere restituiti presso i rivenditori in modo da evitare ulteriori viaggi verso isole ecologiche. In pratica quando si va al supermercato per fare la spesa si possono depositare tutti gli imballaggi vuoti e riscuotere la cauzione per ogni bottiglia o lattina restituita.

C’è una differenza tra un Drs e un sistema per il “vuoto a rendere”. Quest’ultimo, infatti, riguarda i soli contenitori ricaricabili, come ad esempio le bottiglie in vetro. Il sistema di deposito cauzionale ha a che fare invece con bottiglie in plastica e lattine in alluminio, che dopo essere raccolte vengono compattate e avviate al riciclo.

Entro il 2029 i Paesi membri dovranno raggiungere il 90% di raccolta

Il sistema del Drs, già adottato con successo in diversi Paesi europei, ha dimostrato di aumentare significativamente il tasso di raccolta degli imballaggi e di contrastare l’abbandono dei rifiuti. Il regolamento europeo prevede che entro il 2029 tutti i Paesi membri raggiungano il 90% di raccolta per bottiglie in plastica e lattine per bevande.

Per chi non riesce a raggiungere questo obiettivo, diventa obbligatorio implementare un Drs. L’obiettivo ambizioso del 90% di raccolta entro il 2029 sarà difficile da raggiungere senza l’implementazione di un sistema di deposito cauzionale.

I Paesi europei che hanno già adottato il Drs hanno registrato risultati eccezionali in termini di raccolta degli imballaggi, con tassi di raccolta che superano il 90% in alcuni casi. Questo sistema offre vantaggi sia per l’ambiente, contrastando l’abbandono dei rifiuti, che per i consumatori, che possono sentirsi coinvolti in un gesto concreto a favore dell’ambiente senza costi aggiuntivi.

Nonostante le resistenze attuali, è probabile che l’Italia debba affrontare l’implementazione del Drs entro il 2026, se non raggiungerà il target dell’80% di raccolta entro quell’anno (e nel 2022 la percentuale era ferma al 69%). In tal caso, il Drs diventerà una realtà anche nel nostro Paese.

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