Il 5 febbraio torna la Giornata Nazionale per la prevenzione e la riduzione degli sprechi alimentari. Cosa possiamo fare in prima persona per evitare che del cibo prezioso vada sprecato?
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Il 5 febbraio torna la Giornata Nazionale per la prevenzione e la riduzione degli sprechi alimentari, un’iniziativa che quest’anno giunge alla quarta edizione. Cosa possiamo fare in prima persona per evitare che del cibo prezioso vada sprecato?
Con una buona organizzazione possiamo riuscire ad evitare gli sprechi alimentari almeno nelle nostre case ma possiamo anche partecipare a iniziative locali per la prevenzione e la riduzione degli sprechi.
Se gestiamo una mensa, un supermercato o un ristorante possiamo fare di più, dato che dallo scorso anno finalmente l’Italia ha introdotto una legge per ridurre la burocrazia e facilitare la donazione in beneficenza del cibo avanzato o invenduto ma ancora perfettamente commestibile.
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Impegnarci a ridurre gli sprechi alimentari è fondamentale. Pensate che secondo i dati FAO in Italia un anno di spreco alimentare potrebbe sfamare quasi 44 milioni e mezzo di persone.
A livello mondiale i numeri sono altrettanto allarmanti: ogni anno più di un terzo della produzione mondiale di cibo si perde o si spreca lungo la filiera, circa 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti sprecati solo considerando la frazione commestibile.
Dall’Enea arriva il decalogo che con tanti suggerimenti semplici e pratici ci aiuta a ridurre gli sprechi alimentari nelle nostre case a partire dalla lista della spesa fino al momento in cui rimangono degli avanzi.
Lista della spesa
Valuta il più possibile il quantitativo di cibo che può essere realmente consumato in un pasto medio e aiutati con la lista della spesa: potrà essere utile per evitare avanzi (e i conseguenti sprechi).
Controllare le scadenze
Quando fai la spesa, controlla la scadenza dei prodotti, pensando a quando utilizzarli, perché il mancato consumo si traduce automaticamente in uno spreco.
Attenzione alle etichette
Scegli prodotti che riportano informazioni su tecnologie o ingredienti che aiutano a limitare lo spreco alimentare. Il latte ad esempio può essere sottoposto a processi (come la pastorizzazione ESL, Extended Shelf Life, o la microfiltrazione) che ne mantengono inalterate tutte le proprietà estendendone notevolmente la “vita sullo scaffale”; alcuni prodotti come biscotti, grissini, fette biscottate vengono arricchiti con aromi di origine vegetale estratti con processi sostenibili che prevengono l’irrancidimento in modo naturale e sicuro.
Attenzione agli imballaggi
Cerca di scegliere prodotti con indicato il destino della confezione a ‘fine vita’: così contribuirai a ridurre la quantità di indifferenziata nell‘immondizia.
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Scegliere prodotti bio
Preferisci il biologico, in quanto l’agricoltura bio riduce i consumi energetici di agricoltura e industria alimentare di almeno il 25%, consente di ridurre le emissioni di Co2 e non inquina le falde acquifere perché non impiega fertilizzanti e fitosanitari di sintesi.
Preparazione dei pasti
Nel preparare le vivande con alcuni semplici accorgimenti puoi migliorare la conservazione dei cibi: ad esempio, insalate o verdure vanno condite solo al momento di servirle; così si mantengono più a lungo e possono essere consumate in pasti successivi.
Riciclare gli avanzi
Crea nuove pietanze utilizzando gli avanzi di cucina, con fantasia e creatività.
Feste e ricevimenti
In occasione di feste e ricevimenti, valuta se gli avanzi possono essere consumati a breve e invita gli ospiti a portare con loro parte di quello che è avanzato.
Programmi anti-spreco
Informati sui programmi contro lo spreco alimentare della tua città, oppure organizzati per donare il surplus alimentare alle Onlus che raccolgono gli avanzi di cibo “buono” e lo redistribuiscono a chi ne ha bisogno.
Compostaggio domestico
Metti gli avanzi di cibo nella raccolta dell’umido: si trasformeranno in ottimo compost. Il compost ‘fatto in casa’ con la trasformazione dell’organico ha un “valore” sia in termini di minori spese di smaltimento (ogni tonnellata di frazione organica in discarica costa alla comunità circa 200 euro, cioè il 50% delle spese totali per la gestione dei rifiuti), sia in termini di mancato guadagno derivante dalla commercializzazione del compost (che può variare da 20€/ton per i prodotti all’ingrosso a circa 3€ per Kg per prodotti venduti al minuto).
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Vi state già impegnando a ridurre gli sprechi alimentari in cucina?
Marta Albè