Cosa ci fa un escremento alto 4 metri in spiaggia? È la stessa quantità di rifiuti che gettiamo in mare in 30 secondi

Un’installazione volutamente provocatoria: feci giganti in spiaggia composte da rifiuti plastici per sensibilizzare sul tema dell’inquinamento da plastica negli oceani

Chissà cosa avranno pensato le persone che si sono trovate di fronte ad un enorme escremento alto quattro metri che dal nulla ha “invaso” la spiaggia di Bondi a Sydney, in Australia. No, vi rassicuriamo. Non si tratta dell’ennesimo scherzo di cattivo gusto nei confronti dell’ambiente. Anzi, è l’esatto opposto.

Se ci si avvicina, infatti, si nota come in realtà queste “feci giganti” siano composte da rifiuti plastici e sono collocate in spiaggia proprio per sensibilizzare sul tema dell’inquinamento da plastica negli oceani. Questa sorprendente scultura è stata creata in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente celebrata lo scorso lunedi.

È la raffigurazione della quantità di rifiuti scaricata negli oceani ogni 30 secondi

È stata concepita dall’agenzia Special New Zealand e progettata da Better Packaging Co. con un obiettivo specifico: rappresentare letteralmente la quantità di rifiuti scaricata negli oceani ogni 30 secondi ed è volutamente provocatoria.

Cosa c’è di più d’impatto per il pubblico che metterlo di fronte a qualcosa di poco attraente, al limite del disgustoso, per fare più colpo possibile? È stata una scommessa audace ma di successo ed il clamore che ha suscitato lo dimostra.

@Better Packaging Co.

Rebecca Percasky, cofondatrice di Better Packaging Co., ha dato le sue motivazioni per cui avviene questo fenomeno dannoso per l’ambiente:

Il problema è che non viene raccolta o riciclata e alla fine finisce nei nostri oceani perché non ha alcun valore percepito. Poiché la plastica nuova è così economica e conveniente, la plastica che abbiamo già creato viene semplicemente scartata. Tutti noi abbiamo la responsabilità di ridurre la quantità di plastica che utilizziamo e di incorporare la plastica riciclata, soprattutto il settore commerciale.

Con le soluzioni sostenibili si va a prevenire questo problema annoso

Nel suo piccolo, la Better Packaging Co sta già affrontando il problema dei rifiuti plastici con la sua gamma POLLASTIC: sacchetti per indumenti, borse riutilizzabili, involucri per pallet e altro ancora, realizzati con l’80-100% di plastica riciclata proveniente dal sud-est asiatico.

Il prodotto sostenibile è già stato adottato da diverse aziende e dimostra come sia possibile passare a queste soluzioni sostenibili. Soluzioni realizzate con plastica riciclata che quindi non vanno ad utilizzare materiali vergini di cui sempre più scarseggiamo. Inoltre si va a prevenire il problema dell’accumulo di plastica negli oceani, reimpiegando proprio quella stessa plastica che sarebbe andata a contribuire all’inquinamento dei nostri mari.

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Fonte: Better Packaging Co.

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