Emergenza rifiuti Roma: Pecoraro sceglie Corcolle come discarica post-Malagrotta

La scelta del Prefetto Pecoraro sul sito della nuova discarica è finita su Corcolle, nei pressi del parco archeologico di Villa Adriana

Emergenza rifiuti a Roma. Corcolle è il candidato numero uno ad ospitare la discarica, all’indomani dell’ormai prossima chiusura di Malagrotta. La scelta è stata effettuata dl Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, commissario delegato all’emergenza rifiuti.

Ma, mentre si attende un nuovo incontro con il presidente del Consiglio, Mario Monti, sulla vicenda si sono già accese le polemiche. Corcolle infatti non è molto distante dal sito archeologico di Villa Adriana. Di recente, il Ministro Clini aveva suggerito tra i 7 siti individuati dalla Regione Lazio dove far sorgere la discarica Monte Carnevale e Pizzo del Prete. Secondo il Ministro dell’Ambiente, maggiore attenzione andava posta attorno a questi due nomi, rimandando poi la scelta del luogo al prefetto Pecoraro.

Allora fu escluso Corcolle, insieme a Riano Quadro Alto e Pian dell’Olmo, per varie ragioni. In primo luogo per problemai di natura idrogeologica che rendenvano i siti non compatibili col progetto della discarica. Ma c’era un’eccezione: la preventiva ed effettiva dimostrazione di realizzabilità, stabilità e convenienza anche economica di barriere impermeabili ingegnerizzate per evitare rischi alle aree limitrofe. Ma Corcolle aveva un ulteriore limite, se così può essere definito: la vicinanza con Villa Adriana.

La nuova discarica potrà ospitare al massimo il 20% dei rifiuti trattati, ma entro il 2014. Secondo Pecoraro, però, Corcolle sarebbe idoneo. L’iter della scelta è stato piuttosto complesso, con analisi e perizie tecniche. Quella che ha fatto pendere la bilancia a favore (o a sfavore, sotto altripunti di vista) è stata l’analisi effettuata dall’Università di Tor Vergata, incaricata dallo stesso Prefetto, secondo cui i problemi di carattere idrogeologico evidenziati di recente da Clini sarebbero superabili con lavori di impermeabilizzazione eliminando così i punti critici legati alla patrimonio culturale ed archeologico.

Il Prefetto rispetti la legge a tutela dell’ambiente, dei beni culturali e soprattutto della salute pubblicahanno detto Carlo Ripa Di Meana di Italia Nostra, Urbano Barberini del Comitato Salviamo Villa Adriana e Gianni Innocenti del Comitato Uniti contro le discariche. “Si è deciso di risolvere il problema dell’emergenza partendo dal sito con il maggior numero di vincoli, a colpi di deroghe, contro il parere formale di tutte le Autorità competenti, causando un conflitto Istituzionale ed anche un grave danno all’immagine internazionale del nostro Paese” accusano.

E invitano il prefetto Pecoraro ad “ammettere al presidente del Consiglio Monti e all’opinione pubblica che il risultato del suo lavoro ha portato alla scelta di un sito inidoneo con una volumetria disponibile di solo 800.000 m3, contro i 3 milioni di fabbisogno della Capitale“.

A loro avviso, infatti la scelta di Corcolle sarebbe una vera e propria ammissione della volontà di mantenere Roma in un perenne stato di emergenza. Per questo richiedono al Prefetto di “smentire formalmente e scientificamente la denuncia delle Autorità competenti in riferimento non al livello della falda (documentato da abbondanti studi) ma al rischio di inquinamento delle acque idropotabili in considerazione del fatto che il quadrante est di Roma è l’unico che, ancora oggi (come 2000 anni fa), serve la Capitale d’Italia (basta guardare la Fontana di Trevi e chiedersi da dove arriva quell’acqua!)“.

L’emergenza rifiuti, tuttavia, non si concluderà neanche con la localizzazione e l’apertura di una nuova discarica. Quello sraà solo il primo passo, qui dovranno seguire lo sviluppo di un’efficiente rete di raccolta differenziata che copra il 35% dei rifiuti urbani entro il 2012, il 50% entro il 2013 e il 65% entro il 2014, anche con l’aiuto del Ministero dell’ambiente che ha promesso 10 milioni di euro all’anno previa sottoscrizione di tutte le parti in causa del Piano per Roma.

Francesca Mancuso

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