Sai dove buttare i bollini della frutta? Attenzione all’errore che molti commettono

Le etichette adesive della frutta sono realizzate in plastica o vinile: conferirle nel bidone dell'organico insieme alla buccia della frutta è un grave errore da non commettere

Quando si parla di raccolta differenziata dei rifiuti, l’errore è sempre dietro l’angolo – anche per i più esperti. Oggi vogliamo parlare di un rifiuto piccolissimo che tuttavia, se gettato nel contenitore sbagliato, può danneggiare gravemente l’ambiente e vanificare i nostri sforzi per differenziare la spazzatura: i bollini della frutta.

Stiamo parlando proprio di quelle piccole etichette adesive, di forma solitamente rotonda o ovale, che accompagnano la frutta che compriamo al supermercato – li troviamo generalmente sulle arance, sulle banane, ma anche sulle mele e sulle pere. Solitamente indicano il nome dell’azienda agricola produttrice, e forniscono magari qualche informazione sull’origine del prodotto.

Anche se sembrano fatte di carta, sono in realtà etichette composte da materiali plastici – non a caso, quando sciacquiamo la frutta, restano attaccate alla buccia senza sbriciolarsi o degradarsi a contatto con l’acqua. Quindi, dove vanno buttate?

Lasciare il bollino attaccato alla buccia della frutta e conferirlo nel bidone dei rifiuti organici è un grave errore: come abbiamo detto, si tratta di un rifiuto plastico, quindi non compostabile e non smaltibile insieme all’organico.

Ancora troppe persone sbucciano la frutta lasciandoci attaccato il bollino e poi buttano buccia ed etichetta insieme. Al contrario, è necessario staccare l’etichetta adesiva dal frutto per conferirla nel secchio dell’indifferenziato, poiché la separazione di etichetta e buccia in fase di compostaggio industriale è un processo molto difficile e impegnativo per gli impianti che si occupano dei rifiuti.

Come abbiamo detto, i bollini non si rompono né si degradano, ma non solo: essendo estremamente sottili e flessibili, gli adesivi passano attraverso schermi progettati per catturarli e alcune aziende di compostaggio li hanno classificati come il peggior contaminante dell’intera catena.

Per fortuna, alcune aziende produttrici di frutta stanno introducendo nella loro catena etichette biodegradabili, compostabili e addirittura commestibili – in modo da non danneggiare né l’ambiente né i consumatori.

Ma si tratta ancora di “mosche bianche”: la maggior parte dei bollini che vediamo sulla frutta al supermercato è ancora derivato del petrolio e pertanto non riciclabile. Facciamo quindi molta attenzione a dove li buttiamo!

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