Emergenza rifiuti a Roma. L'anno 2013 non è iniziato proprio al meglio per gli abitanti della Valle Galeria, che già dal 28 dicembre protestano contro l'ipotesi di realizzare una discarica provvisoria che possa sopperire a Malagrotta, avanzata dal commissario all'emergenza Sottile
Emergenza rifiuti a Roma. L’anno 2013 non è iniziato proprio al meglio per gli abitanti della Valle Galeria, che già dal 28 dicembre protestano contro l’ipotesi di realizzare una discarica provvisoria che possa sopperire a Malagrotta, avanzata dal commissario all’emergenza Sottile.
Gli abitanti dell’area che va da Massimina a Ponte Galeria sono chiaramente contro la nascita della discarica, seppur provvisoria, a Monti dell’Ortaccio, uno dei due siti al vaglio insieme a Malagrotta. Via Portuense è da giorni teatro di rivolte. Una protesta spontanea, nata quando i comitati hanno appreso la notizia che il commissario Sottile stava rivalutando l’ipotesti Monti dell’Ortaccio. Blocco del traffico, deviazioni dei bus del trasporto urbano e gente in strada per dire No per l’ennesima volta all’apertura di una nuova discarica, a due passi da Malagrotta.
Situazioni di tensione si sono create anche ieri, quando due persone, un uomo e una donna appartenenti al Movimento Cittadini liberi della Valle Galeria hanno accolto il nuovo anno arrampicandosi per protesta su uno traliccio dell’elettricità. I due sono poi tornati a terra per via dell’intervento delle forze dell’ordine, ma non hanno desistito e si sono accampati con tanto di tenda e striscioni del tipo: “Protestiamo il primo dell’anno, protesteremo tutto l’anno”.
Ma una nuova protesta è attesa per sabato 5 gennaio. La manifestazione, organizzata da Zero Waste Lazio, partirà dal piazzale tra Via di Ponte Malnome, Via Della Pisana e Via Ponte Galeria alle 9.30.
Intanto Legambiente Lazio si è già scagliata contro la nuova proroga di Malagrotta e per la scelta del sito provvisorio di Monti dell’Ortaccio. La decisione, dicono dall’associazione, arriva mentre è in corso la procedura di infrazione 2011/4021, avviata dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione europea e riguardante proprio la discarica di Malagrotta, per questi temi. Ciononostante, lamentano gli ambientalisti romani, il Commissario delegato per il superamento dell’emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma, informa di aver prorogato l’esercizio della discarica di Malagrotta al fine del conferimento del rifiuto intrattato per un periodo di 100 giorni e del rifiuto trattato per un periodo di 180 giorni.
Ma il Ministro dell’Ambiente Clini ieri ha fatto sapere di essere al lavoro per completare le verifiche tecniche e amministrative per l’emanazione del decreto che fisserà le misure urgenti da realizzare entro i prossimi 60 giorni secondo quanto previsto dalla legge di stabilità. Tali misure dovranno assicurare che la gestione del ciclo integrale dei rifiuti di Roma sia organizzata e gestita in conformità alle direttive europee e alle leggi nazionali.
“Il decreto si baserà su raccolta differenziata e recupero di materia ed energia ma punterà anche sul trattamento meccanico biologico, sul recupero della frazione organica e sulla produzione di compost di qualità, utilizzando in via prioritaria gli impianti che esistono nel Lazio e completando le procedure di autorizzazione di quelli da oltre un anno sotto esame delle amministrazioni competenti” ha detto il ministro dell’Ambiente Clini, secondo cui “in questo contesto saranno riconsiderate le autorizzazioni rilasciate dal prefetto Goffredo Sottile per gli impianti di smaltimento di Malagrotta e Monti dell’Ortaccio, e comunque deve essere evitato il conferimento in discarica di rifiuti non trattati”. Non è ancora detta l’ultima parola, dunque.
Occorrerà comunque attendere il 7 gennaio. Per quella data, Clini ha convocato le amministrazioni competenti e le imprese interessate tra cui Ama e Acea per illustrare il contenuto e il cronoprogramma delle azioni stabilite dal decreto.
Francesca Mancuso
Leggi anche:
– Discarica di Malagrotta: l’allarme lanciato dall’Ispra
– Emergenza rifiuti a Roma: la discarica provvisoria a Monti dell’Ortaccio?