Riciclo bicchierini e bastoncini per il caffè: con la plastica raccolta a Parma sono state realizzate ben 5mila ciotole donate all’Enpa.
Da bicchierini di plastica del caffè a ciotole per cani è un attimo: basta che gli scarti dei tanti distributori che si trovano negli uffici vengano avviati a nuova vita attraverso la loro raccolta in un contenitore a parte.
Si tratta di RiVending, l’iniziativa del Comune di Parma già avviata nel 2018, nata dall’idea di rendere ancor più sostenibile il riciclo dei bicchieri di plastica utilizzati nel vending – l’attività di vendita e somministrazione di bevande e prodotti alimentari tramite distributori automatici – creando un “ciclo chiuso” conforme alle richieste dell’Unione Europea nell’ottica di un’efficiente economia circolare, puntando come obiettivo finale a realizzare nuovi bicchieri e palette a partire dai rifiuti plastici.
Esempio eccellente di economia circolare, il progetto è oggi valso al Comune di Parma un riconoscimento in occasione del Cresco Awards – Città sostenibili, come migliore progetto di sviluppo per il settore dei distributori automatici.
Grazie a RiVending, i consumatori dei distributori automatici non devono fare altro che buttare bicchierino e paletta in un apposito contenitore che permetterà di isolare il materiale plastico di cui sono fatti, dagli altri imballaggi in plastica.
Le ciotole per cani
E così, a partire dal suo avvio, il bellissimo programma RiVending ha subito coinvolto diverse aziende e realtà, e già nel suo primo anno di vita con la plastica raccolta sono state realizzate ben 5mila ciotole donate all’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, partner del progetto, per i canili italiani.
“Un ambiente contaminato da plastica ed inquinamento uccide gli animali. La tutela della biodiversità e delle circa 55.000 specie viventi presenti in Italia impone ad ENPA di confrontarsi con questo problema, per la sua storia e per il suo ruolo di Associazione di protezione ambientale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente”, conclude Marco Bravi, Presidente ENPA.
Tutto ciò dimostra che anche la plastica monouso, se opportunamente raccolta, può essere inserita in un circuito virtuoso di riciclo e ha una possibilità buona di non diventare nemica dell’ambiente e degli animali. L’Europa produce oggi 25 milioni di tonnellate di plastica e solo il 30% (il 41% in Italia) finisce nel circuito del riciclaggio. L’85% della spazzatura va dritta sulle spiagge e nei mari e se continuiamo così nel 2050 ci sarà più plastica che pesci nell’oceano.
Partire da progetti simili, entrare nella quotidianità degli uffici, significa darsi un’opportunità in più: quella di salvare il nostro Pianeta da un autentico soffocamento.
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