La sua immagine ha fatto il giro del mondo, un cavalluccio marino aggrappato a un cotton fioc. La foto è tra le finaliste del prestigioso premio “Wildlife Photographer of the Year 2017” ma al di là della particolarità, l'immagine spinge a riflettere. I cotton fioc impiegano circa 500 anni prima di distruggersi. Per questo Marevivo ha lanciato una campagna per fermare la produzione e l'uso dei cotton fioc
Cotton fioc inquinanti, addio: Marevivo propone disegno di legge per i biodegradabili
La sua immagine ha fatto il giro del mondo, un cavalluccio marino aggrappato a un cotton fioc. La foto è tra le finaliste del prestigioso premio Wildlife Photographer of the Year 2017 ma al di là della particolarità, l’immagine spinge a riflettere. I cotton fioc impiegano circa 500 anni prima di distruggersi. Per questo Marevivo ha lanciato una campagna per fermare la produzione e l’uso dei cotton fioc.
Marevivo promuove un disegno di legge creato ad hoc il cui primo firmatario è Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camera.
Non cadiamo di certo dalle nuvole. Si sa da tempo quanto siano inquinanti i cotton fioc, piccoli ma pericolosi, prodotti con materiali non biodegradabili e dannosi per l’ambiente e gli animali marini.
Dal 2002 l’Italia ha vietato la dispersione nell’ambiente, anche attraverso gli scarichi fognari, dei bastoncini di plastica per la pulizia delle orecchie.
“Al fine di prevenire la dispersione nell’ambiente, anche tramite gli scarichi fognari, di prodotti non biodegradabili, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, i bastoncini per la pulizia delle orecchie commercializzati sul territorio nazionale, dovranno essere prodotti esclusivamente con l’impiego di materiale biodegradabile, secondo le norme UNI 10785” si legge nell’articolo 19 della legge 93 del 2001.
Ma nel 2005 la Corte di Giustizia Europea, su ricorso di una multinazionale che aveva subito una sanzione amministrativa per aver commercializzato in un supermercato i bastoncini in plastica, aveva stabilito che la norma italiana era in contrasto con la legislazione comunitaria
“in quanto norma tecnica non notificata prima della sua adozione alla Commissione europea”.
Per questo, nel 2006 attraverso il Testo Unico Ambientale, il Governo italiano si era limitato ad abrogare il comma che aveva introdotto il divieto sui bastoncini in plastica, creando un vuoto normativo.
Sarebbe stato sufficiente sospendere la legge e notificarla come progetto alla Commissione europea, sostiene Marevivo, precisando che quanto deciso dai giudici comunitari riguardava solo un vizio procedurale e non la sostanza del testo, compatibile con le politiche dell’Unione.
“Marevivo continua la sua lotta contro il ‘Mare mostro’, cioè la plastica che, in tutte le sue forme anche quelle più subdole, sta invadendo i nostri mari. Mentre attendiamo che il Senato dia l’ok definitivo alle legge contro le microplastiche nei cosmetici, oggi abbiamo deciso di aprire un nuovo fronte contro un altro rifiuto apparentemente piccolo e insignificante, ma insidiosissimo per la salute del nostro mare”, commenta Rosalba Giugni, presidente di Marevivo.
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Francesca Mancuso
Foto cover: Justin Hofman (USA)