Villa Adriana potrebbe essere salva. Lo scontro sulla discarica di Corcolle ha avuto i suoi effetti e il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro lascia la sua carica.
Villa Adriana potrebbe essere salva. Lo scontro sulla discarica di Corcolle, a due passi dal sito archeologico patrimonio dell’Unesco, ha avuto i suoi effetti e il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro che aveva scelto il sito come quello idoneo a sostituire Malagrotta, lascia la sua carica.
Nominato commissario per l’emergenza rifiuti di Roma a settembre dal Governo Berlusconi e riconfermato a dicembre dal governo Monti, alla fine si è piegato alle minacce di dimissioni annunciate ieri dal ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi assoltuamente contrario alla scelta di Corcolle, soprattutto alla luce del suo sopralluogo di ieri.
Con Pecoraro probabilmente (e lo speriamo tutti) sfuma anche il pericolo per la residenza imperiale degli inizi del I secolo a.c..
“Il Prefetto Giuseppe Pecoraro –spiega una nota del Governo- ha ritenuto di confermare le sue dimissioni dall’incarico di Commissario delegato per il superamento dell’emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma. Il Consiglio dei Ministri dà atto al Commissario di aver agito con assoluta correttezza, nel rispetto delle procedure, e con lodevole impegno personale“. Considerando l’estrema urgenza di procedere all’individuazione del sito della discarica necessaria a dare soluzione al problema della gestione del ciclo integrato dei rifiuti della Capitale, il Consiglio dei Ministri ha deciso, quindi, di conferire l’incarico al Prefetto Goffredo Sottile.
“Il Consiglio – si legge ancora – ha peraltro condiviso le considerazioni del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha messo in evidenza la responsabilità cronica delle Amministrazioni competenti non in grado di assumere decisioni adeguate e misure efficaci ad assicurare il rispetto delle direttive europee e delle leggi nazionali in materia di gestione dei rifiuti”. Insomma, Pecoraro non può, e non deve, essere un capro espiatorio.
Ora, però, l’emergenza rifiuti a Roma è a un passo dal baratro. Il nuovo sito di smaltimento rifiuti romano, che nelle intenzioni del prefetto Giuseppe Pecoraro avrebbe sostituito Malagrotta, la cui chiusura è prevista per il 30 Giugno, non c’è più. Si esulta. Villa Adriana potrebbe essere salva. Ma Roma, a breve, non potrà scampare all’invasione di migliaia e migliaia di sacchetti di rifiuti che finiranno per strada. Il presidente della Regione, Renata Polverini, ha già detto in passato che non firmerà un’altra proroga alla discarica di Malagrotta. Insomma, a Corcolle si deve dire no, ma serve una scelta alternativa. Ma puntare sull’aumento del riciclaggio da raccolta differenziata sembra essere un lontano miraggio qui nella Capitale.
Roberta Ragni