Ha annunciato di voler radicalmente cambiare il proprio approccio al packaging, con l'obiettivo di raccogliere e riciclare in tutto il mondo il 100% dei propri imballaggi entro il 2030. Così Coca Cola promette di contrastare l'inquinamento legato alla plastica. Ma c'è chi pensa che si tratti di fumo negli occhi e che ciò non basterà a porre rimedio e a ridurre i rifiuti. Nei giorni scorsi, Coca Cola Company ha reso note le nuove politiche di packaging grazie a un investimento pluriennale. "Il mondo ha un problema di imballaggio e, come tutte le società, abbiamo la responsabilità di aiutare a risolverlo", ha detto James Quincey, Presidente e CEO di The Coca-Cola Company. "Stiamo investendo nel nostro pianeta e nella nostra confezione per contribuire a rendere questo problema un ricordo del passato". Cosa prevede la nuova politica di Coca Cola? Stando a quanto reso noto dalla società, entro il 2030 per ogni bottiglia o lattina venduta a livello globale, si cercherà di compensare i rifiuti prodotti e di supportare la raccolta di imballaggi in tutto il settore, comprese bottiglie e lattine di altre aziende. Per raggiungere il proprio obiettivo di raccolta, Coca-Cola Company ha assicurato che lavorerà per rendere tutti i suoi imballaggi riciclabili al 100% a livello globale. "Entro il 2030, il sistema Coca-Cola mira anche a produrre bottiglie con una percentuale media di contenuto riciclato del 50%. L'obiettivo è stabilire un nuovo standard globale per il packaging delle bevande" si legge nel comunicato ufficiale. Ma Greenpeace ha fortemente criticato il nuovo piano globale sulle materie plastiche di Coca-Cola accusandolo di non aver affrontato l'urgenza dell'inquinamento degli oceani. Coca-Cola produce oltre 110 miliardi di bottiglie di plastica usa e getta ogni anno, secondo l'analisi di Greenpeace. Il loro utilizzo da parte della società è aumentato del 12% tra il 2008 e il 2015 mentre quello di contenitori riutilizzabili è diminuito dal 31 al 25% nello stesso periodo. Per questo, la tanto attesa politica della più grande maison al mondo di soft drink ha misure più deboli di quelle precedentemente annunciate per l'Europa. Di fatto, il piano non include alcuna riduzione dell'impiego di bottiglie di plastica monouso a livello globale. Eppure, essendo una delle più grandi al mondo, dovrebbe essere da esempio e fare da apripista. Greenpeace ha chiesto a Coca-Cola di passare al più presto al 100 percento di materiale riciclato. L'associazione ha lanciato una campagna in cinque continenti nel 2017 per chiedere alla società di eliminare gradualmente la plastica usa e getta, introdurre contenitori riutilizzabili e sistemi di consegna innovativi, e garantire che tutti gli imballaggi rimanenti siano riciclati al 100%. Oltre 585.000 persone hanno firmato la petizione globale che è già stata consegnata alla società. Greenpeace ha effettuato anche delle indagini sulle spiagge e sui corsi d'acqua per identificare i peggiori contributori dei rifiuti di plastica a livello regionale. Negli Stati Uniti sono stati raccolti 7.000 pezzi di rifiuti in 31 città e la Coca-Cola è stata identificata come uno dei tre peggiori produttori di inquinamento plastico
Ha annunciato di voler radicalmente cambiare il proprio approccio al packaging, con l’obiettivo di raccogliere e riciclare in tutto il mondo il 100% dei propri imballaggi entro il 2030. Così Coca Cola promette di contrastare l’inquinamento legato alla plastica. Ma c’è chi pensa che si tratti di fumo negli occhi e che ciò non basterà a porre rimedio e a ridurre i rifiuti.
Nei giorni scorsi, Coca Cola Company ha reso note le nuove politiche di packaging grazie a un investimento pluriennale.
“Il mondo ha un problema di imballaggio e, come tutte le società, abbiamo la responsabilità di aiutare a risolverlo“, ha detto James Quincey, Presidente e CEO di The Coca-Cola Company. “Stiamo investendo nel nostro pianeta e nella nostra confezione per contribuire a rendere questo problema un ricordo del passato”.
Cosa prevede la nuova politica di Coca Cola?
Stando a quanto reso noto dalla società, entro il 2030 per ogni bottiglia o lattina venduta a livello globale, si cercherà di compensare i rifiuti prodotti e di supportare la raccolta di imballaggi in tutto il settore, comprese bottiglie e lattine di altre aziende. Per raggiungere il proprio obiettivo di raccolta, Coca-Cola Company ha assicurato che lavorerà per rendere tutti i suoi imballaggi riciclabili al 100% a livello globale.
“Entro il 2030, il sistema Coca-Cola mira anche a produrre bottiglie con una percentuale media di contenuto riciclato del 50%. L’obiettivo è stabilire un nuovo standard globale per il packaging delle bevande” si legge nel comunicato ufficiale.
Ma Greenpeace ha fortemente criticato il nuovo piano globale sulle materie plastiche di Coca-Cola accusandola di non aver affrontato l’urgenza dell’inquinamento degli oceani.
Coca-Cola produce oltre 110 miliardi di bottiglie di plastica usa e getta ogni anno, secondo l’analisi di Greenpeace. Il loro utilizzo da parte della società è aumentato del 12% tra il 2008 e il 2015 mentre quello di contenitori riutilizzabili è diminuito dal 31 al 25% nello stesso periodo.
Per questo, la tanto attesa politica della più grande maison al mondo di soft drink ha misure più deboli di quelle precedentemente annunciate per l’Europa. Di fatto, il piano non include alcuna riduzione dell’impiego di bottiglie di plastica monouso a livello globale. Eppure, essendo una delle più grandi al mondo, dovrebbe essere da esempio e fare da apripista.
Greenpeace aveva già chiesto a Coca-Cola di passare al più presto al 100 percento di materiale riciclato. L’associazione ha lanciato una campagna in cinque continenti nel 2017 per chiedere alla società di eliminare gradualmente la plastica usa e getta, introdurre contenitori riutilizzabili e sistemi di consegna innovativi, e garantire che tutti gli imballaggi rimanenti siano riciclati al 100%.
Oltre 585.000 persone hanno firmato la petizione globale che è già stata consegnata alla società. Greenpeace ha effettuato anche delle indagini sulle spiagge e sui corsi d’acqua per identificare i peggiori contributori dei rifiuti di plastica a livello regionale. Negli Stati Uniti sono stati raccolti 7.000 pezzi di rifiuti in 31 città e la Coca-Cola è stata identificata come uno dei tre peggiori produttori di inquinamento plastico.
“In un momento in cui le aziende dovrebbero lavorare alacremente per ridurre l’uso della plastica monouso, la Coca-Cola sta effettivamente aumentando la propria produzione di materie plastiche a livello mondiale“, ha dichiarato il leader della campagna.
Nel Regno Unito, gli attivisti di Greenpeace hanno consegnato la petizione al quartier generale della compagnia londinese. Stessa cosa è accaduta anche in Israele, Turchia e Canada.
“Sebbene l’annuncio della Coca-Cola non soddisfi ciò che è necessario da parte di uno dei più grandi marchi del mondo, insieme abbiamo raggiunto un traguardo enorme, in meno di un anno, abbiamo ottenuto che la più grande azienda al mondo di soft drinks ammettesse il proprio ruolo nell’inquinamento plastico oceanico, spingendola a sviluppare una strategia globale per le bottiglie” continua Greenpeace Uk.
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L’associazione ha assicurato che continuerà a tenere sotto pressione la Coca-Cola e gli altri grandi utilizzatori di plastica usa e getta affinché portino avanti le politiche necessarie per ridurre i rifiuti di plastica. Per firmare la petizione e chiedere a Coca Cola di dire addio alla plastica clicca qui
Francesca Mancuso