Parte oggi il Click day, il giorno di sperimentazione, voluto e promosso dalle associazioni di categoria in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, del SISTRI, il tanto atteso sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti che entrerà in vigore il primo giugno, salvo ulteriori proroghe.
Parte oggi il Click day, il giorno di sperimentazione, voluto e promosso dalle associazioni di categoria in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, del SISTRI, il tanto atteso sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti che entrerà in vigore il primo giugno, salvo ulteriori proroghe.
Si tratterà, in pratica di una sorta di test per provare l’effettiva efficienza del sistema su cui vigono ancora molti dubbi e criticità, con tutte le strutture territoriali che si collegheranno online al Sistri e potranno così simulare un’effettiva sessione di lavoro e segnalare poi alle rispettive Confederazioni e al Sistri stesso eventuali malfunzionamenti del sistema.
“Quello che noi chiediamo – spiega in una nota la CIA, la Confederazione italiana agricoltori che si è unita al Sistri click day – è che il percorso di adesione al Sistri mantenga l’efficienza e l’efficacia in merito alla tracciabilità dei rifiuti, ma non generi oneri economici e burocratici aggiuntivi, difficilmente sostenibili per le imprese agricole e non coerenti neppure con le esigenze di semplificazione che il sistema delle imprese pone”.
Durante la giornata di oggi quindi, le aziende si collegheranno al Sistri, facendo operazioni di registrazione del carico o della movimentazione dei rifiuti, sotto forma di prova, segnalando al sistema e alle Confederazioni di appartenenza qualsiasi anomalia dovesse riscontrarsi.
“La giornata – ha evidenziato la Coldiretti – rappresenta un importante momento di verifica anche per le imprese che saranno obbligate dal 1 giugno (fatte salve ulteriori proroghe) ad utilizzare i dispositivi informatici per annotare le operazioni relative alla produzione o alla gestione dei rifiuti. Questa iniziativa si aggiunge agli sforzi di Coldiretti per assicurare che l’effettiva operatività del Sistri non si traduca in un problema per le imprese e che il sistema possa essere applicato al settore adeguatamente e proporzionalmente all’impatto ambientale derivante dalle attività agricole. Il Sistri, infatti, deve prevedere modalità attuative semplificate, in considerazione delle peculiarità che caratterizzano il settore, della particolare tipologia ed ubicazione delle strutture aziendali e, soprattutto, del fatto che queste imprese producono normalmente modeste quantità di rifiuti e sono organizzate per conferire gli stessi a circuiti di raccolta”.
Speriamo quindi che il test abbia esito positivo! Qualcuno di voi ha provato?
Verdiana Amorosi