Centinaia di metri di nastri segnaletici abbandonati nel parco naturale a Gallipoli

Nastri segnaletici di un precedente sequestro giacciono ancora in natura tra gli arbusti di un parco naturale del Salento. Nonostante le denunce, quei resti non sono stati ancora recuperati e ora, con il passaggio del tempo, si stanno sgretolando e disperdendo ancora di più nell'ambiente

Sono centinaia, se non forse di più, i metri di nastri in nylon che si incontrano nel paesaggio salentino del Parco naturale regionale di Punta Pizzo. Spiccano per quel bianco e rosso che stona e quella scritta consumata dal tempo che riporta: Polizia Locale.

La riserva a sud di Gallipoli, costituita da habitat di macchia mediterranea zone umide, è stata invasa dai resti di un precedente sequestro, mai apparentemente rimossi. A denunciarlo è la guida ambientale Francesco Chetta, che già in precedenza aveva provveduto a far presente la situazione agli organi preposti.

Il sequestro, secondo quanto riferito da Chetta sui social, era avvenuto oltre un anno fa quando per il parcheggio di Lido Pizzo scattarono i sigilli. La prima segnalazione risale invece a febbraio. Da allora, però, nulla è cambiato. “Une vergogna senza fine” le sue parole.

I nastri utilizzati per delimitare l’area sono un rifiuto a tutti gli effetti che deturpa l’ambiente. Più passa il tempo e più questi, sbriciolandosi letteralmente, raggiungono in microscopici pezzettini altre aree del parco rappresentando un pericolo per la fauna locale oltre che uno scempio per la vegetazione.

È vergognoso che un Parco Naturale così importante dal punto di vista naturalistico e turistico debba essere ridotto in queste condizioni da parte di chi invece dovrebbe vigilare” ha commentato Francesca Chetta.

La guida ambientale chiede un’immediato intervento affinché si smaltisca correttamente ciò che è stato vergognosamente dimenticato e quindi disperso in natura.

Il Parco Naturale di Punta Pizzo è un gioiello del territorio. In questo parco sono presenti specie vegetali come la Statice japigica (Limonium japigicum) e animali quali il gabbiano corso Larus audonii, esemplare endemico del bacino mediterraneo. Questi paesaggi vanno salvaguardati. Siamo già in netto ritardo, attende ancora non è possibile. I nastri devono essere rimossi quanto prima.

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