Apparentemente sembrano innocue e pure se facciamo un breve calcolo di quanto tempo le utilizziamo (all’incirca 20 minuti) e quanto invece ci vuole per smaltirle (500 anni), capiremo di poterne fare decisamente a meno, soprattutto perché le plastiche monouso non sono riciclabili.
Ventimila cannucce in meno in due mesi, sostituite dal maccherone di zito. Questo il primo bilancio della campagna #ZeroCannucce lanciata dal Dum Dum Republic di Capaccio-Paestum che si inserisce nel progetto di Turismo Sostenibile #PlasticFree intrapreso dalla struttura balneare del Cilento a difesa degli oceani e a salvaguardia delle spiagge. Perché le alternative alla plastica ci sono e sono pure tante.
Apparentemente sembrano innocue e pure se facciamo un breve calcolo di quanto tempo le utilizziamo (all’incirca 20 minuti) e quanto invece ci vuole per smaltirle (500 anni), capiremo di poterne fare decisamente a meno, soprattutto perché le plastiche monouso non sono riciclabili.
Le cannucce di plastica sono il simbolo dell’usa e getta, in tutto il mondo se ne utilizzano più di un miliardo, solo negli Stati Uniti ogni giorno se ne consumano 500 milioni. I dati sono quelli della Plastic Pollution Coalition che ci dice anche che in Europa le cannucce sono tra i primi 5 rifiuti raccolti sulle coste.
Essendo solitamente realizzate in materiali non riciclabili, la loro permanenza nelle discariche è destinata a perdurare per decenni. Rinunciare al loro impiego potrebbe costituire soltanto una minuscola goccia nel mare, ma non è detto che ciò non possa trasformarsi in una efficace maniera per imparare a fare a meno di altri accessori ed utensili monouso, quali bicchieri e piatti di plastica o rasoi, soltanto per citare alcuni esempi di oggetti d’impiego comune.
Le alternative green alla cannuccia di plastica
La campagna “#ZeroCannucce va proprio in questo senso e offre delle alternative altrettanto valide. Da tempo, in tutta Italia, sono state lanciate campagne per eliminare le cannucce di plastica da bar e stabilimenti balneari e sostituirle con quelle in metallo, vetro, bambù o plastica dura e ancora quelle biodegradabili e compostabili realizzate con materie di origine vegetale fino a quelle portatili.
Un’idea sicuramente originale è quella della struttura balneare Dum Dum Republic di Paestum che ha sostituito le cannucce con la pasta ziti che ben si presta a sostituire la classica cannuccia. Il percorso è cominciato alcuni anni fa, intensificandosi negli ultimi cinque anni e facendo sì che vincesse il “Premio FABBRICA DELLE IDEE 2018 – STORIE VINCENTI MADE IN CAMPANIA”.
Una bellissima idea, ma speriamo adesso si pensi ad un’alternativa anche per i celiaci!
Nel frattempo, ricordiamoci che ognuno di noi può fare la differenza per salvare il Pianeta dall’inquinamento, non giriamo la testa dall’altra parte davanti ai rifiuti che troviamo in spiaggia, ma raccogliamoli e differenziamoli, come ha fatto la nostra redattrice Germana Carillo che ha raccolto “una trentina delle oltre 50 stecchette di chupa chups (e un paio di cannucce) in 100 metri di spiaggia”.
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Dominella Trunfio