A Fiumicino il provocatorio albero di Natale realizzato con rifiuti trovati sulla spiaggia

Al posto delle comuni palline ci sono lattine, infradito, bottiglie di plastica e altri numerosi rifiuti ritrovati in spiaggia. Un albero di Natale molto particolare quello che è stato allestito in questi giorni a Fiumicino, a due passi da Roma e che ha come obiettivo un messaggio ambientalista.

Al posto delle comuni palline ci sono lattine, infradito, bottiglie di plastica e altri numerosi rifiuti ritrovati in spiaggia. Un albero di Natale molto particolare quello che è stato allestito in questi giorni a Fiumicino, a due passi da Roma e che ha come obiettivo un messaggio ambientalista.

L’albero di plastica è stato realizzato e pensato da Toni Quaranta, delegato del sindaco alle Politiche di balneazione che sul proprio profilo Facebook scrive:

“Più che un albero di Natale lo interpreterei come un sacrificio di plastica al mare. Torniamo alle origini con la speranza che il mare apprezzi il gesto e ci aiuti a trascorrere un inverno meno burrascoso”.

Il tutto è nato per caso, Quaranta con alcuni amici ha raccolto i rifiuti trovati in spiaggia dopo l’ultima mareggiata e ha pensato di trasformarli in decorazioni di un albero di Natale che adesso si trova proprio sul litorale.

“Mi piacerebbe che ci fosse un albero del genere in ogni punto del litorale, per dare soprattutto un messaggio ed un segnale ai bambini, che sono il nostro futuro, e per rendere più pulito il litorale”, dice ancora Quaranta.

Dietro la fantasia e la creatività, si nasconde però una problematica allarmante, quella dell’inquinamento marino causato soprattutto dall’uomo che distrugge l’ecosistema e la biodiversità, creando danni a piante e animali. Non è la prima volta che ne parliamo, secondo un recente studio se si continua a questo ritmo, entro il 2050 gli oceani accoglieranno più plastica che pesci proprio perché oltre l’inquinamento diretto, il il 32% degli oggetti di plastica a livello globale sfugge ai sistemi di raccolta e viene abbandonato in natura.

Un mare di spazzatura, perché gli oceani contengono già adesso oltre 165 milioni di tonnellate di plastica, per cui, se entro il 2025 non verranno attuate strategie efficaci contro l’inquinamento marino, gli oceani conterranno 1,1 tonnellate di plastica ogni 3 tonnellate di pesce fino ad arrivare al sorpasso della plastica sui pesci.

“Non nascondo – chiosa Quaranta che sono preoccupato per il futuro e per le nuove generazioni”.

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