7 comunità che sopravvivono raccogliendo i rifiuti nelle discariche

Le discariche a cielo aperto del mondo sono spesso fonte di sopravvivenza per le comunità di persone che vivono nelle loro vicinanze. Esse contribuiscono al recupero di rifiuti ancora utilizzabili ed alla suddivisione di quanto dovrà essere smaltito, alla ricerca della possibilità di accedere ad alimenti ancora commestibili di cui nutrirsi.

Le discariche a cielo aperto del mondo sono spesso fonte di sopravvivenza per le comunità di persone che vivono nelle loro vicinanze. Esse contribuiscono al recupero di rifiuti ancora utilizzabili ed alla suddivisione di quanto dovrà essere smaltito, alla ricerca della possibilità di accedere ad alimenti ancora commestibili di cui nutrirsi.

Per ragioni ambientali e di salute, molte di tali discariche potrebbero presto essere chiuse, lasciando le popolazioni più povere prive di un mezzo di sostentamento che a noi, così abituati allo spreco e a non curarci di dove andrà a finire ciò di cui ci disfiamo (cibo compreso, purtroppo), può apparire assurdo, pur non essendolo assolutamente in condizioni di estrema necessità e povertà.

Payatas, Quezon City, Filippine

filippine discariche FB

L’immensa discarica a cielo aperto di Payatas fu parzialmente distrutta nel 2000 a causa di piogge torrenziali che provocarono la morte di centinaia di persone, rimaste sepolte tra i rifiuti. Tale avvenimento fece accendere l’attenzione internazionale verso coloro che si occupano di raccogliere e suddividere i rifiuti all’interno delle discariche. Dopo l’accaduto, le pareti del sito in cui la discarica è collocata sono state fortificate, e la popolazione continuerebbe attualmente a fare ricorso ad essa per la propria sopravvivenza.

Mazatlán, Messico

discarica messico

Nella discarica della città messicana di Mazatlán, uomini e donne si aggirano quotidianamente alla ricerca di oggetti ancora utilizzabili di cui effettuare la vendita in modo da ricevere in cambio del denaro utile per il sostentamento della famiglia. Recuperano principalmente oggetti metallici, materiale plastico ed abiti, ma anche alimenti ancora commestibili di cui potersi cibare. Le comunità che si procurano di che vivere grazie alla discarica vivono nelle immediate vicinanze di essa, dove hanno costruito le proprie abitazioni impiegando materiali di recupero.

Ulingan, Manila, Filippine

discarica manila

Anche nelle vicinanze di Manila, di nuovo nelle Filippine, le popolazioni più povere vivono del recupero e della vendita di rifiuti, con particolare riferimento al legno, che viene acquistato per essere utilizzato come combustibile. A tale attività è legata una vera e propria industria che vede spesso coinvolti bambini, costretti a respirare i fumi tossici derivanti dalla produzione del carbone da legna. Disturbi respiratori, problemi cardiaci e malattie della pelle ne rappresentano le gravissime conseguenze. Spesso intere famiglie sono coinvolte in simili attività, svolte per ottenere denaro per sopravvivere, ma che, drammaticamente, uccidono.

Dharavi, Mumbai, India

india discarica

Eccoci presso la discarica di Dharavi, in India, dove il rischio di contrarre malattie, di essere vittime di infortuni, di ferirsi e di entrare in contatto con sostanze inquinanti provenienti da rifiuti non sicuri è purtroppo quotidiano, sia per gli adulti che per i bambini. Chi si occupa dello smistamento dei rifiuti per professione dovrebbe essere dotato di strumenti ed indumenti protettivi adatti. Le condizioni di lavoro purtroppo sono esse stesse al limite della sopravvivenza, ponendo ad alto rischio intere famiglie impiegate nel lavoro nelle discariche.

Jardim Gramacho, Rio de Janeiro, Brasile

gramacho

Anche in Brasile intere famiglie si occupano della raccolta e dello smistamento dei rifiuti all’interno delle discariche a cielo aperto, al fine di individuare quanto sarà possibili inviare al riciclo. Fino a giugno 2012, la discarica di Jardim Gramacho rappresentava uno dei maggiori centri per il convogliamento dei rifiuti. Ne è stata da poco determinata la chiusura per ragioni ambientali. Nel corso dei 34 anni della sua operatività, all’interno di essa sono stati convogliati milioni di tonnellate di rifiuti. I lavoratori, sebbene in condizioni disumane, hanno sempre svolto il proprio compito con dignità. Ora dovranno rivolgersi altrove per sopravvivere.

Smokey Mountain, Manila, Filippine

SmokeyMountain

Sebbene sia stata chiusa ufficialmente nel 1995, la discarica di Smokey Mountain vede tuttora la presenza di almeno 30 mila persone che si servono dei materiali presenti al suo interno per il proprio sostentamento, Alcune associazioni non governative si stanno battendo per garantire condizioni di vita migliori per le comunità che vivono presso la discarica di Manila. Le donne vengono coinvolte nel riutilizzo di materiali di recupero per la realizzazione di oggetti da mettere in vendita. Purtroppo però la strada per risolvere i problemi legati ai rifiuti ed alla povertà nelle Filippine appare ancora molto lunga.

Bantar Gebang, Jakarta, Indonesia

Bantar-jakarta

La discarica di Bantar Gebang rappresenta una città nella città, con 2000 famiglie residenti al suo interno. I materiali utilizzati per la costruzione delle baraccopoli vengono tratti direttamente dalla discarica, compreso legname, mobili e oggetti di uso quotidiano. Viene inoltre raccolto ogni tipo di materiale che sarà possibile vendere alle compagnie che si occupano del riciclo dei rifiuti: dalla plastica, all’alluminio, al vetro. Gli alimenti presenti ogni giorno tra i rifiuti in arrivo vengono recuperati per essere utilizzati durante i pasti. Intere famiglie lavorano nella discarica per guadagnarsi da vivere, compresi bambini molto piccoli, anche di soli cinque anni, considerati dai genitori come un aiuto in più per la sopravvivenza.

Marta Albè

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