Dal 1° luglio le aziende produttrici di moduli fotovoltaici dovranno obbligatoriamente garantirne il riciclo a fine vita. Lo prevede il Quarto conto energia
Riciclo pannelli fotovoltaici, si cambia musica. A partire dal 1° luglio infatti tutte le aziende produttrici di moduli fotovoltaici dovranno garantirne anche la corretta gestione alla fine del loro utilizzo. Lo prevede esplicitamente il Quarto conto energia, entrato in vigore il 5 maggio del 2011 e tutt’ora valido, in attesa che subentri il Quinto.
Secondo quanto si legge all’articolo 11, comma 6 del decreto, gli impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio dopo il 30 giugno di quest’anno prevedono un obbligo ben preciso per i soggetti responsabili, che dovranno necessariamente trasmettere al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) il certificato che attesti l’adesione del produttore o importatore ad un sistema o consorzio che garantisca il riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita.
Si tratta della prima misura di questo tipo prevista dai sistemi incentivanti, dal Primo conto energia ad oggi. In realtà, già da qualche mese il vento tirava in questa direzione. Lo scorso ottobvre è stato siglato un accordo di programma per la creazione di una filiera italiana di raccolta, riciclo e smaltimento dei pannelli tra Cobat-Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo e il Comitato IFI-Industrie Fotovoltaiche Italiane che di fatto ha sancito la nascita della prima filiera tutta italiana per la corretta gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici.
Di recente inoltre è stato avviato il primo progetto sperimentale dedicato allo smaltimento dei moduli fotovoltaici domestici. Va ricordato che fino a qualche tempo fa era il Consorzio PV Cycle ad occuparsi del riciclo dei pannelli e del loro corretto smaltimento.
Un’ottima notizia, visto che nel nostro paese il fotovoltaico è la fonte rinnovabile che ha registrato il maggiore sviluppo negli ultimi anni dopo l’idroelettrico. Tra i paesi dell’Unione Europea siamo al terzo posto dopo Germania e Spagna. Da qui la necessità di regolamentare la gestione dei moduli a fine vita. A fronte dei 13 GW attualmente installati in Italia, corrispondenti ad oltre 50 milioni di moduli fotovoltaici per un’estensione di oltre 100 km2, ed in vista dell’obiettivo di potenza fotovoltaica pari a 23 GW da raggiungere entro il 2016, è stata dunque portata avanti questa scelta adottando il concetto della “responsabilità estesa” del produttore previsto dall’art. 178-bis del Decreto “Testo Unico Ambientale”.
Va inoltre considerato che quanto previsto dal Quarto Conto Energia, in materia di garanzie del fine vita dei moduli fotovoltaici, anticipa la revisione della Direttiva 2002/96/CE sui RAEE, che dovrebbe essere resa nota entro l’estate, e che prevede l’inclusione dei moduli fotovoltaici tra le apparecchiature elettriche ed elettroniche inserendoli in categoria 4.
Il direttore generale di COBAT Michele Zilla ha spiegato inoltre che il sistema di raccolta e riciclo deve necessariamente garantire che i moduli fotovoltaici immessi sul mercato dai produttori siano correttamente tracciati “in modo che risulti possibile conoscere l’esatto luogo nel quale sono stati installati, realizzando un censimento dei moduli effettivamente coperti dalla garanzia di corretta gestione quando giungeranno a fine vita“.
Un altro vantaggio dell’obbligatorietà introdotta dal Quarto conto energia è la garanzia finanziaria: “Un sistema di raccolta e riciclo deve possedere un’adeguata garanzia finanziaria affinché sia assicurato anche dopo molti anni dall’installazione dei moduli ed anche nel caso in cui un produttore o lo stesso sistema dovessero interrompere la propria attività che vi siano fondi adeguati alla raccolta e al riciclo del rifiuto. Si correrebbe altrimenti il rischio che i costi per la gestione dei moduli fotovoltaici a fine vita ricadano tra qualche anno sulla collettività che, attraverso il prelievo sulle bollette a carico degli utenti, ha già dato il proprio contributo per gli incentivi allo sviluppo del fotovoltaico“.
Chi ben comincia è a metà dell’opera. Ma cosa accadrà con l’entrata in vigore del Quinto conto energia?
Francesca Mancuso