La Commissione Giustizia ha approvato un testo unificato sui delitti ambientali, che potrebbe portare all’introduzione nel codice penale dei delitti contro l’ambiente. Ora la speranza è che tutti i parlamentari, senza distinzioni di partiti, votino una riforma che potrà consentire all’Italia di tenere il passo rispetto agli altri Paesi europei.
La Commissione Giustizia ha approvato un testo unificato sui dellitti ambientali, che potrebbe portare all’introduzione nel codice penale dei crimini contro l’ambiente. Ora la speranza è che tutti i parlamentari, senza distinzioni di partiti, votino una riforma che potrà consentire all’Italia di tenere il passo rispetto agli altri Paesi europei.
Si tratta di un passo importante per la lotta alla criminalità ambientale e all’ecomafia, di una decisione fondamentale per le associazioni che da anni si battono per la difesa e la conservazione dell’ambiente e della natura, come hanno confermato gli interventi di Legambiente e del WWF in merito all’annuncio.
Finalmente è stata istituita una Commissione Ecomafia per la lotta contro le illegalità ambientali. Chi inquina paga. Ora si attende l’approvazione definitiva del testo dei delitti ambientali nel codice penale. Legambiente ha dato il benvenuto all’istituzione della Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e all’approvazione del testo unificato sui delitti ambientali.
La criminalità e le ecomafie rappresentano la causa principale di molti disastri ambientali e sanitari che interessano l’Italia. Come ricorda Legambiente, ogni anno vengono accertati oltre 30 mila reati contro l’ambiente, quasi 4 ogni ora. È giunto il momento di dare inizio ad una vere a propria riforma. Chi attenta all’ambiente, e di conseguenza alla salute dei cittadini, dovrà pagare.
“È dunque importante che si attui una riforma di civiltà che parta proprio dall’inserimento nel Codice penale, con l’aggiunta di uno specifico Titolo, dei delitti contro l’ambiente, ponendo rimedio alla situazione attuale di disordine normativo con norme sparse in diversi testi unici, codici, decreti legislativi” – ha dichiarato Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente.
Ci si augura che il testo sui delitti ambientali venga approvato definitivamente all’inizio dell’anno. A 20 anni dalla prima presentazione del rapporto ecomafie, l’associazione spera che questa sia la volta buona affinché si realizzi una vera e propria riforma di civiltà.
Marta Albè
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