Queste sono le spiagge italiane più inquinate, dove sarebbe meglio non fare il bagno

Anche quest'anno, l'indagine di Legambiente sulla qualità delle acque marine e lacustri del nostro Paese restituisce un quadro drammatico

Le acque dei nostri mari e dei nostri laghi sono sempre più inquinate a causa di maladepurazione, scarichi abusivi e crisi climatica e rappresentano una grave minaccia per i delicati ecosistemi acquatici.

È quanto emerge leggendo i dati raccolti da Legambiente con le campagne Goletta Verde e Goletta dei Laghi, giunte quest’anno rispettivamente alla 37esima e 18esima edizione.

Oltre 200 volontari dei circoli di Legambiente hanno prelevato campioni d’acqua dai mari di 18 regioni e da 40 laghi diffusi su tutto il territorio nazionale.

I campiono sono stati poi sottoposti ad analisi microbiologiche accurate: particolare attenzione è stata data alla concentrazione nelle acque di batteri pericolosi.

I risultati

I risultati raccolti sono tutt’altro che incoraggianti: il 32% dei campioni analizzati, corrispondente a 124 campioni su 387, è risultato contaminato oltre il limite di legge – in media, un punto ogni 78 chilometri di costa. Tra i punti più critici: foci dei fiumi, canali, corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago.

Considerando le concentrazioni di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli come segnali dell’inquinamento delle acque, sono stati considerati:

  • inquinati i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia
  • fortemente inquinati i campioni in cui almeno uno dei parametri supera per più del doppio il valore normativo.

La mappa che riportiamo qui sotto indica con il colore verde le aree in cui i batteri sono entro i limiti di legge, con il giallo le aree inquinate e con il rosso quelle molto inquinate:

goletta verde 2023

@Legambiente

La maladepurazione – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – resta un’emergenza cronica del nostro Paese e, oltre a minacciare mare, laghi e biodiversità, costerà centinaia di milioni di euro nei prossimi anni, a causa del pagamento di multe che l’Europa non ci condonerà.

È ora di accelerare il passo con interventi concreti e politiche climatiche lungimiranti. L’Italia non può permettersi di restare indietro, ce lo impone anche la crisi climatica che sta avanzando ad un ritmo preoccupante.

Goletta verde

Le aree costiere analizzate dai volontari di Legambiente sono state 262 (la metà dei prelievi è avvenuta in mare, mentre l’altra metà presso le foci fluviali): il 30% di queste è stato giudicato fortemente inquinato, mentre il 6% ha ricevuto un giudizio di inquinato.

Il dato preoccupante riguarda la quasi totale assenza di cartelli informativi per i bagnanti circa la sicurezza della balneazione: solo nel 15% dei punti visitati i volontari hanno visto il cartello informativo sulla qualità delle acque (obbligatorio per legge da molti anni).

Goletta dei Laghi

Le aree lacustri analizzate dai volontari di Legambiente sono state invece 125 (40 laghi oggetto di indagine), e il 23% di queste (29 campioni) è risultato inquinato o molto inquinato.

Anche in questo caso i prelievi sono stati fatti nel 48% dei casi presso le foci di canali e corsi d’acqua sfocianti nelle acque lacustri, nel restante 52% dei prelievi a centro lago: il 33% dei prelievi presso canali e corsi d’acqua è risultata oltre i limiti di legge contro il 14% dei prelievi effettuati nel lago.

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Fonte: Legambiente

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