Scopri qual è la città più sostenibile e vivibile d'Italia e tutta la classifica del report Ecosistema Urbano 2024
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Quanto è sostenibile la città in cui vivi? Il report Ecosistema Urbano 2024, pubblicato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, ci offre una risposta chiara e spesso sorprendente.
Tra le 106 città capoluogo analizzate quest’anno, a emergere come leader in sostenibilità e qualità della vita è Reggio Emilia, che scalza dal podio storico Trento e si posiziona in vetta, superando altre città del Nord Italia in un quadro generale che vede il Sud ancora in affanno.
Ma attenzione, qualche sorpresa non manca: se infatti città come Napoli, Catania e Palermo occupano le ultime posizioni, ci sono casi come quello di Cosenza, che raggiunge il 13° posto. Con nuovi indicatori e valutazioni aggiornate, la classifica 2024 fotografa un’Italia a due velocità, dove la sostenibilità urbana sembra ormai non essere più solo un’opzione, ma una necessità.
L’Emilia Romagna emerge come la regione leader in sostenibilità con tre città nelle prime dieci posizioni: oltre a Reggio Emilia, anche Parma e Bologna (unica grande città nella top ten) si distinguono per i progressi fatti nel campo della raccolta differenziata e della mobilità sostenibile.
Una vittoria per l’ambiente e la comunità
In vetta alla classifica, Reggio Emilia ha guadagnato la prima posizione grazie a importanti risultati in raccolta differenziata, lotta allo smog e sviluppo della mobilità ciclabile. La città ha raggiunto un tasso di raccolta differenziata dell’83,8%, ben oltre la media nazionale, e vanta la rete ciclabile più ampia d’Italia, con 48,14 metri di piste ogni 100 abitanti. Inoltre, ha registrato una riduzione nei consumi idrici e un significativo aumento del numero di passeggeri sui mezzi pubblici, sottolineando la crescente attenzione della città alla mobilità sostenibile.
Al secondo posto troviamo Trento, in passato a lungo al vertice della classifica, che conferma comunque un’ottima gestione ambientale. Parma, al terzo posto, ha mostrato una crescita significativa, recuperando quindici posizioni rispetto allo scorso anno grazie a miglioramenti nell’efficienza del trasporto pubblico e della mobilità urbana.
Le grandi metropoli in difficoltà
Tra le prime dieci posizioni troviamo principalmente città del Nord Italia: oltre a Reggio Emilia, Trento e Parma, ci sono Pordenone, Forlì, Treviso, Mantova, Bologna, Bolzano e Cremona.
Diverso il destino delle principali metropoli italiane, con Milano, Napoli e Roma che arrancano. Milano si piazza solo al 56° posto, nonostante l’eccellenza nel trasporto pubblico; Napoli, scivolata al 103° posto, evidenzia un deterioramento delle performance ambientali rispetto all’anno precedente. Roma mostra un miglioramento, passando dall’89° al 65° posto ma il peso delle criticità ambientali resta notevole.
Il Sud in affanno, ma con eccezioni virtuose
I risultati del Meridione evidenziano ancora un forte ritardo rispetto al resto d’Italia: otto capoluoghi meridionali si trovano nelle ultime dieci posizioni della graduatoria, con Catania a chiudere la classifica al 106° posto. Tuttavia, Cosenza si distingue positivamente al 13° posto, mostrando che l’efficienza ambientale è possibile anche nelle regioni del Sud, seppur con un leggero peggioramento rispetto allo scorso anno.
Tra le poche note positive per il Mezzogiorno c’è L’Aquila, che spicca per la qualità dell’aria con la minor incidenza di PM10 tra tutte le città italiane, e Ragusa, anch’essa valutata positivamente per la qualità dell’aria.
Una rivoluzione ecologica troppo lenta
“Nonostante gli sforzi in atto, la rivoluzione ecologica nelle città italiane procede a ritmi troppo lenti” – commenta Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. L’indagine di quest’anno mostra come i comuni italiani siano alle prese con problemi cronici: smog, inquinamento, consumo di suolo, inefficienze nei sistemi di trasporto e, più di recente, l’impatto crescente dell’overtourism. Le città necessitano di supporto e di un Green Deal italiano che preveda interventi strutturali, finanziamenti adeguati e una visione comune per affrontare la crisi climatica, la rigenerazione urbana e la mobilità sostenibile.
L’Ecosistema Urbano 2024 ha introdotto modifiche significative nei criteri di valutazione, aggiungendo nuovi indicatori per offrire una rappresentazione più accurata della sostenibilità urbana. I venti indicatori utilizzati si dividono in sei categorie tematiche – aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia – e sono il frutto di uno studio costante, necessario per rispecchiare la realtà e le sfide che le città italiane si trovano ad affrontare.