Il Polo Nord potrebbe sparire entro quest’anno?

Il Polo Nord potrebbe scomparire quest’anno o al massimo entro l’inizio del 2017. A dare questa notizia allarmante è Peter Wadhams, professore Polar Ocean Physics Group dell’Università di Cambridge.

Il Polo Nord potrebbe scomparire quest’anno o al massimo entro l’inizio del 2017. A dare questa notizia allarmante è Peter Wadhams, professore Polar Ocean Physics Group dell’Università di Cambridge.

Secondo Wadhams che studia da anni i mutamenti climatici dell’Artico, non ci sono buone notizie. Gli ultimi dati del National Snow and Ice Data Centre parlano chiaro: la superficie ghiacciata del Polo si è ridotta a 11,1 milioni di chilometri quadrati, a differenza della media degli ultimi 30 anni che si aggira intorno ai 12,7.

Facendo un semplice calcolo, dunque, in un lasso di tempo relativamente breve si è sciolto un perimetro di ghiaccio pari a cinque volte l’Italia. È per questo motivo che il professor Wadhams ipotizza presto una catastrofe:

“La mia previsione è che il ghiaccio artico scompaia del tutto o si riduca a meno di un milione di chilometri quadrati. Anche se le mie idee dovessero rivelarsi sbagliate, certamente quest’anno raggiungeremo un record negativo, scenderemo sotto i 3 milioni di chilometri quadrati, cifra che sarà abbattuta il prossimo anno”, ipotesi che già aveva avanzato in uno studio pubblicato su Nature nel 2012.

Docente di Oceanografia fisica, lo studioso ha guidato 40 spedizioni polari notando che lo scioglimento dei ghiacci è un fenomeno abbastanza evidente. Già lungo la costa russa, il ghiaccio non si forma più da tempo, la conseguenza è che il riscaldamento delle acque dell’Artico e dei fondali potrebbe liberare il metano rimasto congelato per millenni.

Questa fuga di metano, secondo Wadhams, potrebbe causare un riscaldamento della temperatura globale di 0,6 gradi in soli cinque anni. Il risultato? Inondazioni, instabilità meteorologica, cicloni e tornado fuori stagione; aumento del livello dei mari e il cambiamento del ciclo delle correnti a causa dell’acqua dolce immessa negli oceani.

Mentre gli altri scienziati appaiono più prudenti, si condividono le preoccupazione del professor Wadhams, la scomparsa del Polo Nord sarebbe una catastrofe mondiale. Una minaccia per moltissimi animali, tra cui l’orso bianco.

Dominella Trunfio

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