Hanno confrontato le dimensioni dei polmoni dei bambini indiani e statunitensi per capire chi è più colpito dall'inquinamento atmosferico
Come sono i polmoni dei bimbi che vivono in zone particolarmente inquinate? Uno studio ha confrontato le dimensioni di quelli dei bimbi di Nuova Delhi e i risultati fanno davvero riflettere.
I bambini più colpiti dall’inquinamento atmosferico sono quelli indiani. Lo dimostra uno studio condotto dal pneumologo Prof.SK Chhabra che ha rilevato una ridotta crescita dei loro polmoni rispetto ai bambini statunitensi.
La ricerca in questione, finanziata dall’ICMR, è stata pubblicata sul Journal of Indian Pediatrics. Gli studiosi hanno rilevato che i bambini indiani hanno una capacità polmonare circa il 10% inferiore rispetto ai bambini statunitensi, come ha dichiarato il dottor Chhabra:
“Quando raggiungono i 18 anni di età, la capacità polmonare di ragazzi e ragazze è di circa il 10% inferiore rispetto ai bambini americani. Si è anche scoperto che i polmoni crescevano a un ritmo più lento, quindi, la dimensione massima che raggiungevano era inferiore. Ciò in parte potrebbe dipendere da differenze etniche, dalla genetica, dalla frequenza delle infezioni infantili e dall’alimentazione, ma un altro motivo potrebbero essere fattori ambientali come l’inquinamento. Ci sono molti altri studi, in particolare quelli condotti sui bambini cinesi, che collegano la crescita ritardata e la ridotta capacità polmonare all’inquinamento atmosferico.”
I bambini sono più vulnerabili perché, a quanto pare, respirano più rapidamente assorbendo più aria e giocano di più all’aperto, quindi sono maggiormente esposti agli agenti inquinanti. Inoltre, dal momento che i loro polmoni stanno ancora crescendo, l’esposizione all’inquinamento atmosferico ne ostacola e rallenta il corretto sviluppo.
Fra l’altro, polmoni più piccoli aumentano la vulnerabilità alle malattie respiratorie. Non a caso, nei 10 anni tra il 2003-2004 e il 2013-14, i ricoveri nei reparti respiratori indiani sono addirittura aumentati di quasi l”80%, secondo i dati del Vallabhbhai Patel Chest Institute.
Fra l’altro numerosi studi, come quello della Yale Global Health Review, hanno rilevato un notevole aumento dei tassi di mortalità nei bambini di Delhi. La qualità dell’aria nella capitale indiana (ma anche in molte altre città del paese) è infatti pessima, si parla di vera e propria emergenza sanitaria nazionale, a tal punto che il famoso ricercatore Sarath Guttinkinda ha invitato chiunque ne abbia la possibilità, a trasferire i figli altrove.
FONTE: Little India/The Hindu
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