Arsenico, cadmio, piombo e zinco, sono troppi i metalli pesanti portati dal rio Irvi che stanno avvelenando le dune di Piscinas in Sardegna.
Arsenico, cadmio, piombo e zinco, sono troppi i metalli pesanti portati dal rio Irvi che stanno avvelenando le dune di Piscinas in Sardegna.
Era un paradiso terrestre e adesso si ritrova a fare i conti con l’inquinamento. Siamo a Piscinas nel litorale di Arbus e l’ordinanza del sindaco Antonio Ecca parla chiaro:
“L’arenile può essere usufruito in assenza di rischio per un periodo di giorni complessivi, anche frazionati: 150 giorni nel lato sud, 90 giorni nel lato nord, 60 giorni nella parte centrale compresa tra la foce del Rio Piscinas e quella del Rio Naracauli”.
Cosa significa? Che per non correre pericoli per la salute bisogna centellinare i giorni di permanenza al sito, limiti imposti dal Comune di Arbus per l’alta concentrazione di metalli derivanti dalle vecchie lavorazioni minerarie: dall’arsenico al cadmio, dal piombo allo zinco.
Una situazione che va avanti da tempo, ma a rilanciare l’allarme inquinamento sono gli ecologisti del
Gruppo d’intervento giuridico (Grig), a seguito appunto dell’ordinanza. Il sindaco Ecca mette in guardia i cittadini sui rischi che si corrono se non si osserveranno le disposizioni. Rischio che riguardano sia acqua che aria.
Adesso appositi cartelli si trovano lungo l’arenile e sono stati disposti dopo anni di analisi ambientali da parte dell’Istituto superiore della sanità. Risale addirittura al 1998 l’obbligo di bonifica, che a distanza di anni però,non è mai iniziato anche se era stato costruito un impianto di trattamento delle acque realizzato dalla Provincia del Medio Campidano nel 2007-2008.
Di questo impianto, dicono gli ecologisti, si sa poco e nulla, se funzionante o meno. Ma nel frattempo, un altro piccolo paradiso rischia di scomparire per sempre.
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Dominella Trunfio
Foto: Ansa