Bisogna piantare immediatamente 60 milioni di alberi, uno per ogni italiano, per salvarci dalla crisi ambientale e far fronte ai cambiamenti climatici
Bisogna piantare immediatamente 60 milioni di alberi, uno per ogni italiano, per salvarci dalla crisi ambientale e far fronte ai cambiamenti climatici
Per contenere l’effetto serra e il conseguente riscaldamento globale occorre eliminare dall’atmosfera quanta più anidride carbonica possibile.
È proprio la CO2 infatti la principale responsabile dell’aumento delle temperature e dalla rivoluzione industriale in avanti la concentrazione di questo gas è in costante aumento.
Per affrontare la crisi climatica in atto, dobbiamo agire con urgenza e invertire questa tendenza riducendo il più possibile le emissioni di anidride carbonica e cercando soluzioni efficaci per sottrarre CO2 dall’atmosfera.
I sistemi più efficienti capaci di rimuovere anidride carbonica sono economici, semplici da installare, perfettamente integrabili nell’ambiente: si tratta degli alberi, creature meravigliose che possono aiutarci da subito a dare una risposta all’emergenza climatica.
Per salvarci da catastrofi naturali, guerre, migrazioni e carestie che potrebbero derivare dai cambiamenti climatici, l’unica soluzione immediata è quella di piantare il maggior numero di alberi possibile in qualunque zona adatta del pianeta.
Con l’iniziativa “Un albero in più”, cui ha aderito anche il WWF, il Professor Stefano Mancuso, scienziato e Direttore LINV, Carlo Pertini, Presidente Slow Food e Domenico Pompili , Vescovo di Rieti chiedono una risposta concreta: piantare 60 milioni di alberi, uno per ogni italiano, nel più breve tempo possibile.
Di certo per far fronte all’emergenza climatica non sarà sufficiente piantare alberi, ma saranno necessari cambiamenti radicali nel nostro stile di vita per ridurre le emissioni di CO2.
Bisognerà ridurre drasticamente il consumo di carne, ricorrere alle energie rinnovabili, rendere più efficienti i sistemi di trasporto: azioni necessarie che richiedono però molto tempo e purtroppo il tempo è proprio ciò che ci manca.
Riforestare è dunque l’unica soluzione rapida per ridurre la temperature, controllare le alluvioni, favorire la biodiversità, migliorare la qualità della vita delle persone, soprattutto in città.
L’obiettivo è quello di agire subito per poter arrivare al 2030 in condizioni atmosferiche non irreversibili.
Dopo anni di cementificazione quasi incontrollata bisogna cambiare rotta, tutelare il verde e scegliere zone in cui riforestare in modo intelligente, valorizzando il paesaggio del nostro paese dentro e fuori dalle città.
L’appello a piantare 60 milioni di alberi è rivolto al Governo, ma anche e soprattutto a cittadini, organizzazioni, aziende e amministrazioni, perché il problema riguarda tutti noi, nessuno escluso.
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Tatiana Maselli