I livelli di CO2 nell’atmosfera sono così alti che piantare gli alberi non ci salverà

I livelli di anidride carbonica nell'atmosfera sono così alti che solo gli alberi non ci salveranno dal riscaldamento globale. Il motivo? Sulla Terra non c'è spazio sufficiente per piantarne la quantità necessaria

I livelli di anidride carbonica nell’atmosfera sono così alti che solo gli alberi non ci salveranno dal riscaldamento globale. Il motivo? Sulla Terra non c’è spazio sufficiente per piantarne la quantità necessaria.

Anche se piantassimo circa 700 milioni di ettari di alberi, potremmo rimuovere 3 miliardi di tonnellate di carbonio dall’atmosfera all’anno, ma è solo il 10% di ciò che gli esseri umani producono annualmente.

Non vi è dubbio che gli alberi siano validi alleati nella lotta contro l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici. Gli scienziati li considerano come un grande aiuto perché usano l’anidride carbonio per crescere e rilasciano ossigeno nell’atmosfera. Ma una ricerca ha calcolato che il numero di alberi necessario coprirebbe metà della terra utilizzata per l’agricoltura mondiale portando alla fame. Senza contare che la popolazione mondiale è in aumento quindi le risorse richieste cresceranno sempre di più nei prossimi anni.

Lo studio ha analizzato due aspetti di fattibilità di tale approccio basato sulle cosiddette emissioni negative utilizzando le piantagioni di biomassa e i percorsi di utilizzo del carbonio. È stato innanzitutto dimostrato che le piantagioni di biomassa non sono probabilmente in grado di “riparare” alle politiche insufficienti di riduzione delle emissioni senza compromettere la produzione di cibo e il funzionamento della biosfera a causa dello spazio necessario.

Siamo spacciati? No, spiegano gli autori:

“I requisiti per un forte scenario di mitigazione che rimane al di sotto dell’obiettivo di 2° C richiederebbero una combinazione di un elevato apporto di acqua per l’irrigazione e lo sviluppo di catene di processo del carbonio altamente efficaci. Sebbene riteniamo che questa strategia di sequestro del carbonio non sia una valida alternativa alle riduzioni aggressive delle emissioni, potrebbe comunque sostenere gli sforzi di mitigazione se gestita in modo sostenibile”.

Inoltre, un recente studio condotto dall’Università di Birmingham ha scoperto che gli alberi con meno di 140 anni sono responsabili della rimozione di più della metà dell’anidride carbonica dell’atmosfera.

Più della metà del carbonio nelle foreste del mondo si trova infatti nelle aree dove gli alberi sono relativamente giovani piuttosto che nelle foreste pluviali tropicali.

Questi alberi sono tipicamente “ricresciuti” su terreni precedentemente usati per l’agricoltura ed è la loro giovane età uno dei principali motori di questo potente assorbimento di CO2.

Il dott. Tom Pugh, del Birmingham Institute of Forest Research (BIFoR), ha spiegato:

“È importante avere una chiara idea di dove e perché questo assorbimento di carbonio stia avvenendo, perché questo ci aiuterà a prendere decisioni mirate e informate sulla gestione forestale”.

La ricerca evidenzia l’importanza delle foreste nella zona temperata del mondo per la mitigazione dei cambiamenti climatici, ma mostra anche in modo più chiaro la quantità di carbonio che quelle in crescita potranno assorbire in futuro.

Un altro studio, pubblicato di recente, ha scoperto che c’è spazio per piantare 1,2 trilioni di alberi, sufficienti ad assorbire più carbonio di quello prodotto da 10 anni di emissioni umane.

Su una cosa gli scienziati concordano. Per quanto le foreste possano assorbire CO2, occorre innanzitutto ridurre drasticamente le emissioni umane, dalla tavola ai combustibili fossili.

Compensarle non basta.

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Francesca Mancuso

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