Pfas: la Solvay di Alessandria è il sito più contaminato in Europa (ed è finalmente iniziato il processo per disastro ambientale)

La Solvay - ora Syensqo - di Spinetta Marengo (Alessandria) è il luogo più contaminato da PFAS in Europa. Ad inizio maggio è iniziato il processo per disastro ambientale, ma il danno ormai è fatto

La Solvay di Spinetta Marengo (frazione del comune di Alessandria) torna al centro dell’attenzione dopo l’accusa di disastro ambientale dovuto all’inquinamento da PFAS e altri agenti chimici che ha provocato nelle acque e nel suolo.

Gli ultimi dati, diramati dal quotidiano Domani che ha potuto visionare documenti inediti, sono davvero inquietanti: si parla di una concentrazione di 220.000 microgrammi per litro di PFAS, registrata sotto lo stabilimento chimico.

Un livello da guinnes dei primati, che fa diventare questo stabilimento il sito più inquinato in Europa.

La denuncia partita a fine marzo da Solvay stessa (che nel frattempo ha cambiato nome da Solvay a Syensqo) ha fatto rabbrividire le autorità locali, rivelando concentrazioni elevate di questi composti chimici sotto una vasca utilizzata per la pulizia delle acque di produzione.

L’azienda ha ammesso il ritrovamento di alte concentrazioni di cC6O4 (250mila microgrammi per litro), un particolare tipo di Pfas prodotto in esclusiva dalla proprietà e considerato meno tossico (ma comunque pericoloso).

Nei giorni successivi, la ditta ha comunicato la sospensione della produzione del composto, attribuendo la contaminazione alla rottura di due valvole critiche per il funzionamento di un reattore interno alla vasca.

Solvay e l’ARPA hanno condotto una serie di campionamenti per indagare sulla situazione. A metà aprile, tuttavia, i cittadini hanno segnalato all’ARPA la presenza di una schiuma insolita nello scarico del polo industriale che riversa i reflui trattati nel fiume Bormida.

La ditta ha analizzato un campione di questa schiuma, sostenendo che fosse prodotta a monte dello scarico e quindi priva di contaminazione da Pfas. Tuttavia, poche ore dopo questa giustificazione, l’ARPA di Alessandria ha smentito l’azienda, dichiarando che le schiume riscontrate erano direttamente correlate all’impianto industriale.

Le analisi hanno rivelato concentrazioni di tensioattivi e di cC6O4 e ADV pressoché raddoppiati rispetto all’ultimo controllo ordinario effettuato a gennaio 2024.

Vi ricordiamo che i Pfas, inquinanti noti per la loro persistenza nell’ambiente e la pericolosità per la salute umana, sono stati identificati dall’OMS come cancerogeni.

La Solvay, ora Syensqo, è chiamata a rispondere delle sue azioni davanti al tribunale di Alessandria, dove si trova il suo impianto industriale. L’accusa di disastro ambientale colposo pende sui dirigenti passati e presenti, mentre oltre 250 parti civili, tra cui associazioni ambientaliste e istituzioni, si sono fatte sentire nell’udienza preliminare del 6 maggio.

La prossima udienza del processo contro Syensqo è prevista per il 6 luglio, ma nel frattempo la falda più contaminata d’Europa continua a minacciare la salute pubblica. Mentre la giustizia si muove a passo lento, è evidente che il costo umano e ambientale di un tale inquinamento è inestimabile.

Il danno ormai è stato fatto e anche l’acqua potabile della zona non è sicura. Leggi anche: Allarme Pfas nell’acqua potabile di Torino e Alessandria: la mappa dei comuni più contaminati

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Fonte: Comitato Stop Solvay

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