Non solo nelle falde superficiali, ma anche nell’aria di Spinetta Marengo. I Pfas, si troverebbero ovunque.
Non solo fino a Milano, dove da un recente monitoraggio tra i diversi Pfas è spuntato – nuovamente – anche il C6O4, una sostanza prodotta dalla multinazionale belga Solvay, nella sede di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria. Ma gli Pfas si trovano anche nell’aria.
I Pfas, cioè, non stanno contaminando solo le falde acquifere di mezzo Nord Italia, ma anche l’aria che respiriamo. A parlarne è l’ingegnere Claudio Lombardi che fa parte di Legambiente e del Comitato Stop Solvay (ed è stato assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria dal 2013 al 2017), che ha richiesto l’accesso agli atti del comune di Alessandria, ritrovando una relazione tecnica dell’Arpa Piemonte del 2020.
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Lombardi, in una lunga nota, ha sottolineato come la Commissione parlamentare d’inchiesta Ecoreati ed Ecomafie, attualmente si sia concentrata esclusivamente agli effetti inquinanti dei Pfas nel sottosuolo.
La relazione non riferisce dell’inquinamento causato da Solvay nell’atmosfera di Spinetta Marengo o meglio del contributo che i Pfas forniscono al cocktail di sostanze tossiche e pericolose per la salute umana che gli abitanti della Fraschetta e di Spinetta in particolare si respirano 24 ore su 24 da anni.
In pratica, secondo Lombardi, nell’area dove sorge la fabbrica sono stati rintracciati Acido Fluoridrico, Acido Cloridrico, Ammoniaca, Cloroformio, Alcoli, Anidride fosforica (P2O5), Composti Iodurati (C4F8I2), Zn, Idrossido di potassio, NOx, SOx,Polveri.
🗣Due medici, dirigenti ASL, lanciano l'allarme per la presenza di cloroformio nell'aria di Spinetta Marengo.☣️Sappiamo…
Posted by Comitato Stop Solvay on Thursday, December 16, 2021
Composti che vengono “emessi ogni giorno a chilli”.
L’Aia per tutti i composti sopraelencati prescrive concentrazioni e portate ben precise, ma pare che non sia così per i Pfas che, a conti fatti, vengono emessi in atmosfera senza passare attraverso sistemi di depurazione nell’assunzione che le quantità emesse siano nulle o minime.
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Fonte: Comitato Stop Solvay
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