L'anno scorso in Venezuela si sono verificate 86 fuoriuscite di petrolio e fughe di gas. A dirlo è un rapporto pubblicato dall'Osservatorio di ecologia politica. Sversamenti che hanno minacciato gli ecosistemi marini nei Caraibi e nel lago Maracaibo
Il Venezuela si trova su uno dei più grandi giacimenti di riserve di petrolio greggio e gas naturale al mondo. Un nuovo rapporto dell’Osservatorio di ecologia politica spiega che lo scorso anno si sono verificate 86 fuoriuscite che hanno minacciato gli ecosistemi marini nei Caraibi e nel lago Maracaibo.
Da due anni l’Osservatorio di Ecologia Politica del Venezuela monitora le segnalazioni di sversamenti di petrolio nel Paese. Gli stati di Zulia e Falcón sono quelli che hanno avuto il maggior numero di sversamenti, rispettivamente con 31 e 29.
Più sversamenti rispetto al 2021
Da gennaio a dicembre 2022, secondo lo studio, sono state segnalate 86 fuoriuscite di petrolio. Al 30 novembre 2022 erano già stati registrati 77 sversamenti, mentre per lo stesso periodo del 2021 sono erano stati registrati solo 73 eventi. Ciò indica che il numero di segnalazioni di sversamenti nel 2022 è aumentato rispetto all’anno precedente. Le fuoriuscite sono il risultato di infrastrutture vecchie e della mancanza di regolamenti necessari per mantenere la massiccia industria petrolifera del paese, afferma il rapporto.
“Ci sono sempre più segnalazioni di sversamenti”, ha detto Elsa Rodríguez, membro dell’osservatorio. “C’è stato un collasso dell’industria petrolifera”.
Molte raffinerie di petrolio e impianti di stoccaggio nel paese si trovano a meno di 50 chilometri dalle aree protette, secondo un’analisi USAID. A volte, sono a meno di 10 km di distanza. E quando si verificano perdite, possono passare giorni o addirittura settimane, prima che venga eseguito uno sforzo di pulizia.
Impatti socio-ambientali
Le fuoriuscite di petrolio in Venezuela costituiscono un grave problema socio-ambientale che colpisce sia gli ecosistemi marini che quelli terrestri. Anche nel settore agricolo ci sono perdite di raccolti e bestiame. Non dimentichiamo poi che il paese ospita 3409 specie marine, secondo l’Ocean Biodiversity Information System dell’UNESCO e le fuoriuscite di petrolio sono una delle principali minacce.
“C’è un grande impatto socio-ambientale dovuto all’inquinamento e alle emissioni di gas”, ha detto Rodríguez. “È necessario prestare maggiore attenzione a questo perché molte delle comunità circostanti sono molto vulnerabili e sono fortemente colpite. Questo è preoccupante perché lo Stato non viene mai ritenuto responsabile di queste perdite, che non sono solo economiche, ma hanno anche un impatto sulla vita delle persone, compresa la loro salute”.
Secondo l’Opec, il Venezuela ha circa 300 miliardi di barili di riserve di petrolio e 5,5 miliardi di barili di riserve di gas naturale. L’anno scorso ha prodotto circa 600 mila barili al giorno, tuttavia, il paese potrebbe produrre di più nel 2023, grazie all’allentamento delle sanzioni internazionali. Lo scorso novembre, gli Stati Uniti hanno concesso al gigante petrolifero Chevron una licenza temporanea per espandere le operazioni a causa della continua carenza di gas globale.
“Qualsiasi iniziativa per avviare o aumentare la produzione di petrolio: il rischio di incidenti è molto elevato e l’impatto sui sistemi ambientali è enorme”, affermano gli esperti.
Fonte: Osservatorio di ecologia politica del Venezuela
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