Era finito contro gli scogli della riserva naturale dell'isola di Montecristo il 12 giugno scorso ma oggi il peschereggio è affondato. È corsa contro il tempo per valutare eventuali danni ambientali al largo della costa della Toscana visto che l'imbarcazione ospitava anche 6mila litri di carburante.
Era finito contro gli scogli della riserva naturale dell’isola di Montecristo il 12 giugno scorso ma oggi il peschereccio è affondato. È corsa contro il tempo per valutare eventuali danni ambientali al largo della costa della Toscana visto che l’imbarcazione ospitava anche 6mila litri di carburante.
Al momento non sembra vi siano sversamenti ma è polemica sul fatto che il peschereccio si trovasse in una zona proibita” nel cuore dell’Arcipelago Toscano. L’Isola di Montecristo infatti è una riserva biogenetica di 1.039 ettari nata nel 1971, è riconosciuta come sito di interesse comunitario. Non è possibile pernottare e sono vietate la pesca, la balneazione e la navigazione entro 1000 metri dalla costa. Inoltre, è possibile transitare entro 3 miglia ma non pescare. Per arrivare sull’isola è necessaria un’autorizzazione dell’Ufficio territoriale Carabinieri per le biodiversità di Follonica.
Nonostante ciò, l’imbarcazione, di base a Porto Santo Stefano, è rimasta incagliata due giorni sulla costa est dell’isola di Montecristo, all’interno della zona di protezione speciale del Parco nazionale dell’arcipelago toscano.
A trovarla nella scogliera di Cala Giunchitelli è stata la Capitaneria di Portoferraio, all’interno di una delle aree più belle e delicate per l’ecosistema dell’isola. A bordo erano presenti tre marinai e il comandante, tratti in salvo.
Sono subito scattate le indagini da parte della Guardia costiera per accertare cosa ci facesse il peschereccio all’interno della zona interdetta.
Secondo quanto riferito dal Ministero dell’ambiente, la Guardia Costiera di Portoferraio aveva effettuato diversi tentativi di mettersi in contatto con il mezzo senza ottenere risposta, così ha autorizzato un altro motopeschereccio presente in zona, a prestare la prima assistenza all’equipaggio.
A bordo dell’imbarcazione erano presenti circa 6.000 litri di carburante, per questo è stato attivato subito il piano operativo locale antinquinamento. Il ministero ha spedito anche un mezzo della flotta nazionale antinquinamento, che ha posizionato delle panne assorbenti per circondare l’area interessata e contenere eventuali sversamenti.
“Seguo costantemente l’evolversi della situazione. Al momento non sono segnalate fuoriuscite di sostanze inquinanti. La società armatrice è stata diffidata al recupero del mezzo e a porre in essere ogni azione utile per evitare l’inquinamento del mare. Attendo con ansia l’esito delle indagini che dovranno chiarire cosa ci facesse un peschereccio in un’area off limits non solo alla pesca ma anche ai bagnanti, nella quale è vietato il passaggio di qualsiasi mezzo navale” ha detto il Ministro Sergio Costa.
Scampato pericolo, sembra…
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Francesca Mancuso
Foto: TgRegione