Perché gli attivisti di Ultima Generazione hanno bloccato l’aeroporto di Francoforte (e vogliono bloccarne altri)

Questo è solo l’ultimo di una serie di stop aeroportuali, che hanno causato la sospensione temporanea dei voli, organizzati dal gruppo ambientalista. Le autorità tedesche rispondono con misure di sicurezza rafforzate e proposte di pene più severe

La protesta verde non si ferma. La mattina del 25 luglio, gli attivisti di Letzte Generation, anima tedesca dell’organizzazione ambientalista Ultima Generazione, hanno bloccato l’aeroporto di Francoforte, uno dei principali hub internazionali tedeschi ed europei. L’evento ha indotto una sospensione temporanea di decolli e atterraggi, mentre la polizia interveniva per rimuovere i manifestanti dalle piste.

Gli attivisti sono riusciti a tagliare una recinzione di filo spinato e sono entrati nell’area deputata al decollo e atterraggio dei velivoli, utilizzando biciclette e skateboard. Una volta sul posto, si sono incollati all’asfalto, esponendo striscioni con la scritta “Il petrolio uccide“.

Il gesto dimostrativo fa parte di una campagna più ampia per chiedere la fine dell’uso dei combustibili fossili entro il 2030.

“La continua estrazione e combustione di petrolio, gas e carbone rappresenta una minaccia per la nostra esistenza. Abbiamo unito le forze a livello internazionale: dobbiamo uscire dai fossili entro il 2030!”, hanno fatto sapere i manifestanti.

Un’ondata di proteste

Il blocco di Francoforte non è un episodio isolato. Solo il giorno precedente, gli attivisti avevano interrotto le operazioni all’aeroporto di Colonia-Bonn. E non si fermano qui: le proteste si sono estese anche ad altri aeroporti europei, tra cui Oslo, dove manifestanti di Folk Mot Fossilmakta e Scientist Rebellion Norway hanno bloccando una corsia di check-in.

“Preferirei non essere qui oggi, ma non posso più stare a guardare mentre i nostri rappresentanti eletti fanno troppo poco, troppo lentamente”, ha dichiarato a The Guardian Ina Nagler, una ricercatrice sul clima coinvolta nella protesta di Oslo. Anche queste manifestazioni mirano a fare pressione sui governi affinché accelerino la transizione verso un’economia sostenibile, abbattendo il ricorso ai combustibili fossili, che emettono gas serra e incentivano il cambiamento climatico.

La reazione delle autorità

Le azioni degli attivisti hanno suscitato reazioni immediate da parte delle autorità. Il ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, ha richiesto pene più severe per chiunque cerchi di bloccare le infrastrutture critiche del paese. “Gli attivisti climatici vogliono causare il massimo danno. A ciò il legislatore deve rispondere con la massima severità”, ha dichiarato Wissing.

Anche la ministra degli Interni, Nancy Faeser, ha criticato duramente su X i manifestanti: “Queste azioni sono pericolose, stupide e criminali. Chi blocca le piste non solo rischia la propria vita, ma mette in pericolo anche gli altri e danneggia tutti i viaggiatori. Questi atti devono essere puniti più severamente. Abbiamo proposto severe pene detentive”.

Misure di sicurezza rafforzate

In risposta ai blocchi, gli aeroporti di Berlino-Brandeburgo e Amburgo hanno rafforzato le misure di sicurezza per prevenire ulteriori interruzioni mentre gli attivisti hanno annunciato che le manifestazioni non si fermeranno qui. Anzi, raggiungeranno presto anche Regno Unito, Austria, Paesi Bassi, Svizzera, Canada, Stati Uniti, Scozia e Norvegia.

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