Blocchi stradali sulle strade della Toscana, Lombardia e Veneto: è la nuova protesta organizzata dai giovani attivisti per il clima che stanno portando avanti la campagna Ultima Generazione per chiedere alle istituzioni italiane di agire concretamente per proteggere l'ambiente
Giornata di caos e traffico in tilt sulle strade di diverse tre città italiane: in queste ore a Milano, Padova e Massa Carrara automobilisti e camionisti si sono imbattuti dei veri e propri blitz organizzati da giovani manifestanti per il clima.
Il blocco è iniziato prima a Vie delle Cave, a Massa Carrara, dove giornalmente passano migliaia di camion per trasportare il marmo da esportare in tutto il mondo per poi proseguire nelle altre due città, in corso Australia a Padova e sulla tangenziale A51, nei pressi di Cascina Gobba, a Milano.
A inscenare le proteste, che si sono concluse con l’intervento delle forze dell’ordine, un gruppo di attiviste e attivisti per l’ambiente che stanno portando avanti la campagna Ultima Generazione, nata all’interno del movimento Extinction Rebellion e diventata indipendente lo scorso anno. “Armati” di cartelloni, striscioni e gilet catarifrangenti, i giovani si sono seduti sull’asfalto per lanciare un appello per salvare il Pianeta.
“Si tratta di un piccolo disagio rispetto a ciò che i nostri occhi saranno costretti a vedere se i Governi di tutto il mondo resteranno immobili” spiegano i partecipanti, che si sono fermati a discutere degli obiettivi della manifestazione con i cittadini incuriositi.
Com’è facile immaginare, l’azione dimostrativa ha creato non pochi disagi agli automobilisti, molti dei quali dovevano raggiungere il posto di lavoro. Ma qualcuno, come il signor Giulio, ha deciso di aderire alla protesta per il clima:
https://www.facebook.com/ultimagenerazione.A22/videos/1052445805393139/
Il Governo ha sottoscritto dei patti europei di aumento delle rinnovabili al 2030 e recentemente sta raccontando sempre di più di fare delle scelte virtuose. – spiega Michele Giuli, tra i promotori di Ultima Generazione. – Eppure, i dati recentemente raccolti da Legambiente mostrano che, di questo passo, l’Italia raggiungerà gli obiettivi europei soltanto nel 2146, impiegando ben 124 anni in più del previsto. Il Governo sta tradendo le aspettative delle persone e sta mentendo loro. Questo è disgustoso e criminale.
A Carrara in particolare i giovani attivisti hanno manifestato contro lo sfruttamento delle Alpi Apuane e l’inquinamento delle falde acquifere.
Interi crinali montani spazzati via, dissesto idrogeologico, distruzione delle falde acquifere, incidenti mortali sul lavoro, infiltrazioni mafiose, disoccupazione diffusa, sono alcune delle conseguenze sociali e ambientali di questo estrattivismo indiscriminato. – denunciano i membri di Ultima Generazione – I movimenti non violenti del territorio chiedono nuovi posti di lavoro tutelati per la “rinaturalizzazione” del Parco, il rispetto della biodiversità e del Parco, la protezione delle risorse naturali.
Le richieste dei giovani attivisti
Non è la prima volta che i giovani di Ultima Generazione fanno parlare di sé. Qualche tempo fa sono finiti sotto i riflettori per le azioni di protesta contro l’Eni. A Roma hanno fatto sentire la loro voce, imbrattando diversi Eni store per denunciare lo sfruttamento dei combustibili fossili, che inquinando l’ambiente.
E non hanno intenzione di fermarsi. Come hanno annunciato, la campagna continuerà finché il Governo Draghi non prenderà in considerazione le seguenti richieste:
• Interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale
• Procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente, e a creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili
A causa del traffico bloccato, i blitz si sono conclusi con l’arrivo delle forze dell’ordine (com’era prevedibile), allertate dai cittadini infastiditi dalla situazione.
I motivi della protesta saranno senz’altro legittimi e li sosteniamo totalmente, ma viene spontaneo domandarsi se alla fine tali azioni non si rivelino controproducenti, provocando disagi soltanto ai cittadini che si recano al lavoro e non a quelle figure istituzionali che dovrebbero agire per tutelare l’ambiente.
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Fonte: Ultima Generazione