Nelle Ande sorgerà un nuovo parco nazionale. È questa la promessa dell'Ecuador che il 23 gennaio scorso ha annunciato la nascita del parco, che si unirà alle 54 aree protette già esistenti in Ecuador
Nelle Ande sorgerà un nuovo parco nazionale. È questa la promessa dell’Ecuador che il 23 gennaio scorso ha annunciato la nascita del parco, che si unirà alle 54 aree protette già esistenti in Ecuador.
Si tratta del Parco Nazionale del Río Negro-Sopladora situato nei pressi delle province meridionali di Morona Santiago e Azuay, all’interno della Cordigliera Real Orientale e vicino al Parco Nazionale di Sangay. L’area è dominata da altipiani quasi intatti delle Ande e dalle foreste che ospitano una grande varietà di specie animali e vegetali.
Vista l’importanza biologica e idrologica della regione, il Ministero dell’ambiente ecuadoriano e l’organizzazione non governativa Nature and Culture International (NCI) nel 2017 hanno firmato un accordo per incorporare 30.616 ettari dell’area di Río Negro-Sopladora nella proprietà statale di aree protette.
Le nuove tutele del Río Negro stabiliranno una connessione ininterrotta tra i vari habitat, essenziale per la sopravvivenza a lungo termine di specie come l’orso dagli occhiali, minacciato a livello mondiale, il tapiro andino e il condor andino gravemente minacciati in Ecuador. Il parco è ricco anche di flora e fauna e i suoi ecosistemi oggi sono ancora incontaminati, senza alcun intervento umano.
Nature and Culture International (NCI) ha fornito un ruolo guida ed essenziale durante i sette anni del processo di creazione del Parco Nazionale del Río Negro – Sopladora.
“Questa è una pietra miliare”, ha dichiarato Tarsicio Granizo, Ministro dell’ambiente ecuadoriano, durante la cerimonia ufficiale di dichiarazione di Macas. “Creare il Parco Nazionale è una questione seria, di grande importanza e responsabilità per le generazioni attuali e future”.
Il Rapid Biological Assessment di NCI nel 2017 ha registrato nell’area 546 specie di piante, uccelli, anfibi, rettili e mammiferi nella zona, comprese specie minacciate e non comuni. Tra quelle registrate, ci sono tre specie di anfibi completamente sconosciute: una rana, una salamandra e un ceciliano. Lo studio, condotto in pochi giorni e in cattive condizioni meteorologiche, riflette solo una piccola parte della biodiversità prevista del Parco Nazionale.
La conservazione della regione contribuirà anche agli sforzi locali e globali volti a mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici.
Renzo Paladines, direttore esecutivo NCI dell’America Latina, ha dichiarato: “Questo nuovo Parco Nazionale è uno dei risultati più importanti della lunga e proficua collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente, il NSC, le comunità locali e le autorità nella conservazione del Corridoio Sangay – Podocarpus, una delle aree più ricche di biodiverse del pianeta. “
Un altro polmone verde che verrà tutelato affinché possa rimanere incontaminato.
LEGGI anche:
- Ecuador: come il crowdfounding è riuscito a salvare 980mila ettari di foresta amazzonica dallo sfruttamento petrolifero
- Il Messico crea la più grande area marina protetta del Nord America
E non è tutto! L’Ecuador si mostra sempre più all’avanguardia quanto alla tutela ambientale anche su altri fronti. È di questi giorni la notizia della limitazione del turismo nelle Galapagos per proteggere i suoi delicati ecosistemi e le sue famose tartarughe. Inoltre, il popolo ecuadoregno, con più di 6 milioni di voti, ovvero circa il 70%, ha anche votato no alle trivellazioni petrolifere nel Parque Nacional Yasuní, con un referendum chiesto dal presidente Lenin Moreno,. Ora il governo dovrà bloccare lo sfruttamento dei territori degli indios.
Francesca Mancuso