Un antagonista naturale potrebbe sconfiggere la cimice marmorata asiatica. Si tratta del Trissolcus Halyomorphae, ma in Italia ancora non c'è un decreto che ne consenti l'ingresso.
Un antagonista naturale potrebbe sconfiggere la cimice marmorata asiatica. Si tratta del Trissolcus Halyomorphae, un parassita “buono” che potrebbe essere la soluzione alla diffusione della cimice asiatica, assolutamente innocua per l’uomo, ma devastante per l’agricoltura.
In grado di distruggere i raccolti nei frutteti, negli orti e le coltivazioni di soia e di mais nel nord Italia, la cimice asiatica si è fatta largo da noi con sempre più prepotenza da un paio di anni. Vera rovina del nocciolo in particolare, la cimice asiatica si è diffusa in misura esponenziale soprattutto in Piemonte.
Ora, con il Trissolcus Halyomorphae, si potrebbe dichiarare alla cimice una vera lotta biologica. Ma c’è un cavillo da superare.
Cos’è il Trissolcus Halyomorphae
Noto proprio come antagonista naturale della cimice Halyomorpha halys, il Trissolcus Halyomorphae è un imenottero parassitoide che deposita le proprie uova in quelle della cimice e si nutre di esse: quando le larve della vespa si sviluppano, uccidono le uova della cimice.
Viene considerato “parassita buono”, perché vive strettamente legato alla cimice e non danneggia l’ambiente.
L’Unione europea “non vieta la possibilità di importare il Trissolcus Halyomorphae” : lo rende noto l’eurodeputato Alberto Cirio, che sul tema aveva presentato ad ottobre un’interrogazione al commissario UE all’Agricoltura Phil Hogan.
Il punto in Italia
Ora la norma che deve specificare la deroga al divieto di introdurre in Italia specie esotiche di insetti per importare il Trissolcus Halyomorphae dovrebbe essere firmata a breve dal Presidente della Repubblica.
“Lavoriamo sul testo del decreto da un anno e mezzo – spiega il deputato Pd Mino Taricco. Il documento è all’ultima verifica della presidenza del Consiglio dei ministri prima di passare al Presidente Mattarella. Abbiamo chiesto di velocizzare i tempi per arrivare al risultato entro fine mese”.
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In pratica un nuovo decreto consentirebbe l’introduzione anche nel nostro Paese di antagonisti naturali alla diffusione di specie aliene difficilmente controllabili e potenzialmente dannose, così come era avvenuto nel caso della lotta al cinipide galligeno (Dryocosmus kuriphilus) del castagno, con l’introduzione del Torymus sinensis, suo antagonista naturale.
Staremo a vedere come finirà.
Germana Carillo