Grandi laghi della Terra, addio. I più importanti bacini del mondo si stanno prosciugando: ogni anno perdiamo circa 22 gigatonnellate di acqua e la colpa di tutto questo è attribuibile all'uomo
Il Pianeta rischia di perdere oltre la metà dell’acqua “stoccata” nei suoi più grandi laghi. E dietro questa desolante perdita si cela innanzitutto il riscaldamento globale provocato dalle attività umane e lo sfruttamento scriteriato delle risorse idriche.
A fare queste previsioni un team di scienziati dell’Istituto cooperativo per la ricerca in scienze ambientali (CIRES) dell’Università del Colorado Boulder, che hanno pubblicato i risultati dell’interessante studio su Science. Per analizzare le “condizioni di salute” dei principali bacini idrici del mondo – ben 1972 – il gruppo di esperti si è avvalso di 250.000 istantanee di aree lacustri catturate dai satelliti tra il 1992 e il 2020, combinandoli con i dati storici sui livelli dell’acqua.
I risultati sono stati sbalorditivi (purtropo in negativo): a livello globale il 53% ha registrato un calo dello stoccaggio dell’acqua.
Praticamente 17 volte il volume del lago Mead, il più grande bacino artificiale degli Stati Uniti. Nell’arco di quasi tre decenni sono andati perse cumulativamente circa 22 gigatonnellate di acqua l’anno.
“Circa un quarto delle significative perdite d’acqua nei laghi naturali sono attribuibili alle attività antropiche o all’aumento della temperature legate ai cambiamenti climatici” si legge nella ricerca, dove si fa riferimento al grave processo di prosciugamento che ha colpito bacini come il lago Good-e-Zareh in Afghanistan e il lago Mar Chiquita in Argentina.
“Il 43% dei laghi in via di prosciugamento è stato almeno in parte influenzato dai cambiamenti del clima, in quanto le perdite idriche sono state dominate da variazioni della temperatura, dell’evapotraspirazione o del deflusso” aggiungono.
Al contempo, però, nel 24% dei bacini lacustri è stato notato un aumento significativo dello stoccaggio dell’acqua.
“I laghi in crescita tendono a trovarsi in aree sottopopolate nell’altopiano tibetano interno e nelle grandi pianure settentrionali del Nord America e in aree con nuovi bacini idrici come quelli dei fiumi Yangtze, Mekong e Nilo” chiariscono gli scienziati.
Le conseguenze ambientali e sociali del fenomeno
Il team di ricercatori stima che un circa un quarto della popolazione mondiale, ovvero 2 miliardi di persone, risieda nei pressi dei laghi che si stanno prosciugando. Com’è intuibile, le conseguenze di questo fenomeno sono tutt’altro che rosee.
In questi grandi laghi è contenuta circa il 87% dell’acqua dolce di tutta la Terra. Oltre ad essere degli scrigni di biodiversità, i laghi rappresentano delle preziose riserve d’acqua dolce, fondamentali per l’alimentazione, per il settore agricolo e per la produzione di energia idroelettrica.
Inoltre, la perdita di acqua dai grandi laghi è inoltre una pessima notizia, visto che i bacini lacustri riescono ad avere influenza sul clima. Svolgono, infatti, un ruolo importante nel ciclo globale del carbonio, poiché assorbono, trasformano, immagazzinano, emettono e trasportano questo elemento.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Science
Leggi anche: