Olimpiadi di Parigi a rischio: la Senna inquinata obbliga (di nuovo) al rinvio la gara di triathlon

Il World Triathlon ha spiegato in una nota che "nonostante il miglioramento della qualità dell'acqua nelle ultime ore, i valori in alcuni punti del percorso di nuoto sono ancora al di sopra dei limiti accettabili"

Niente da fare, è arrivato un nuovo rinvio di balneazione nella Senna. E i giochi olimpici tornano, così, a subire una battuta d’arresto.

La gara di triathlon maschile alle Olimpiadi di Parigi non si svolgerà, come previsto, oggi. Il motivo? I livelli di inquinamento nella Senna restano troppo elevati, ha fatto sapere World Triathlon in una nota, infliggendo un duro colpo agli organizzatori e lasciando gli atleti ad affrontare ancora più incertezza.

“Nonostante il miglioramento della qualità dell’acqua nelle ultime ore, i valori in alcuni punti del percorso di nuoto sono ancora al di sopra dei limiti accettabili“, hanno affermato questa mattina.

La competizione, salvo nuovi rinvii, si svolgerà domani alle 10:45, subito dopo la gara femminile, prevista per le 8:00.

Se però livelli di batteri dovessero rimanere troppo elevati, le gara maschile e femminile potrebbero essere posticipate a venerdì. E se nemmeno quel giorno la qualità dell’acqua non sarà ancora abbastanza buona, la competizione verrà annullata e gli atleti gareggeranno in un duathlon.

Già due giorni fa era stato annullato il primo allenamento di triathlon in previsione delle prossime gare della disciplina.

Il 15 luglio, Amélie Oudéa-Castéra, ministro dello Sport francese si era tuffata nel fiume. Due giorni dopo, è stata la volta del sindaco di Parigi Anne Hidalgo, nel tentativo di convincere anche i più scettici.

Ma la scommessa che il fiume sarebbe stato sufficientemente pulito il giorno del triathlon non ha mai dato la garanzia di essere vinta, soprattutto perché la qualità dell’acqua varia notevolmente di giorno in giorno. Le piogge, infatti, spesso causano lo straripamento delle fognature nel fiume, aumentando significativamente la concentrazione di batteri infettivi come l’Escherichia coli.

Le autorità di Parigi hanno investito molto per rendere la Senna balneabile, destinando oltre 1,4 miliardi di euro in infrastrutture per contenere le acque reflue e ridurre al minimo la loro fuoriuscita nel corso d’acqua. Ma i test incoraggianti di inizio luglio e l’entrata in acqua di Anne Hidalgo sembrano essere stati solo un’illusione.

“Siamo preoccupati. Ma solo perché c’è una location che non abbiamo mai provato. Non puoi organizzare una gara così importante in una location che non hai mai testato”, aveva denunciato il 28 luglio il campione olimpico italiano dei 1500 stile a Rio 2016, Gregorio Paltrinieri.

“Probabilmente è freddo, probabilmente c’è forte corrente perché è un fiume. Molto probabilmente è sporco perché non ci sono le condizioni per nuotare ma sono quasi sicuro che faranno lì la gara perché ci hanno investito troppo. Quindi mi sembra un po’ una presa in giro”, aveva detto il nuotatore che sarà impegnato nella 10 chilometri per difendere il bronzo di Tokyo 2020. “Mi dispiace, vediamo come va nei prossimi giorni, speriamo nella possibilità di poter posticipare la nostra gara, abbiamo uno slot di tre giorni”.

C’è chi ha deciso di adottare un approccio diverso per affrontare il problema. L’americano Seth Rider, uno dei 55 triatleti iscritti alla gara maschile, ha raccontato a Reuters di aver scelto misure non convenzionali per prepararsi all’esposizione ai batteri.

“Sappiamo che ci sarà una certa esposizione all’Escherichia coli, quindi cerco semplicemente di aumentare la mia soglia esponendomi a un po’ ai batteri nella mia vita quotidiana”, ha detto l’atleta in una conferenza stampa sabato. “Piccole cose da fare durante il giorno, come non lavarsi le mani dopo essere andati in bagno e cose del genere”.

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