Oggi al via la seconda udienza della storica causa climatica contro lo Stato italiano

Lo Stato italiano fu citato in giudizio l’anno scorso per inadempienza contro la crisi climatica, in una campagna unica nella storia del Paese. Oggi, 21 giugno, ci sarà la seconda udienza di quell’azione legale intentata da 203 ricorrenti contro il nostro Stato per “inazione climatica”

Le associazioni della società civile e parte della cittadinanza hanno citato in giudizio per le gravi inadempienze e la scandalosa inerzia lo Stato italiano, imputandogli l’incapacità di affrontare l’attuale crisi climatica globale. La causa legale rientra in una campagna di sensibilizzazione chiamata (non a caso) Giudizio Universale e oggi l’appuntamento è in Tribunale per la seconda udienza.

Un’iniziativa che lo scorso anno ha fatto scalpore, sulla scia delle associazioni ambientaliste di tutto il mondo che stanno intentando cause contro i Governi e le industrie per dare voce alla tutela dell’ambiente.

Sono infatti già più di 1.600 le azioni legali (le climate litigations) intentate in più di 40 Paesi. L’azione ha un doppio obiettivo di spingere le istituzioni a fare qualcosa di concreto per contrastare la crisi climatica in atto e di sensibilizzare ancora di più l’opinione pubblica sui delicati temi della tutela dell’ambiente.

L’udienza di oggi e le mobilitazioni

Si terrà oggi, 21 giugno, la seconda udienza dell’azione legale intentata da 203 ricorrenti contro lo Stato italiano per inazione climatica. Nel corso dell’udienza per la prima volta le parti si troveranno l’una di fronte all’altra nelle aule del Tribunale Civile di Roma, per presentare di fronte alla giudice le proprie argomentazioni. Da un lato il team legale che rappresenta 24 associazioni, 193 individui (tra cui 17 minori) che hanno firmato l’atto di citazione. Dall’altra, l’Avvocatura dello Stato.

Contemporaneamente all’udienza, si terranno mobilitazioni in 9 città italiane. A Roma, Firenze, Brindisi, Genova, Potenza, Cagliari, Cremona, Torino e San Vito Chietino, in Abruzzo, attivisti e attiviste scenderanno in piazza per chiedere allo Stato politiche climatiche più ambiziose.

L’udienza arriva proprio nei giorni in cui si fa sentire la morsa del caldo torrido, alla vigilia della temuta ondata di calore in arrivo sulla penisola, con temperature anomale e al di sopra delle medie stagionali e un’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio il comparto agricolo, soprattutto in nord Italia, tanto da paventare per l’estate alle porte il rischio di razionamento idrico anche per l’uso domestico.

Più in generale, gli scenari riguardanti l’Italia elaborati negli ultimi mesi dal CMCC, il Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, sono drammatici su tutti i fronti:

  • o bambini nati nel 2020 rispetto ai loro nonni soffriranno 7 volte in più di ondate di calore, 2,6 volte di più di siccità, 2,8 volte in più di inondazioni
  • a ciò si aggiungono le 264 vittime causate dai 1.810 eventi climatici estremi che si sono abbattuti sull’Italia tra il 2010 e il 2021; un triste primato per cui l’Italia è al 3° posto in Europa e al 6° nel mondo
Nonostante l’emergenza crescente, e come risposta alla crisi energetica legata all’occupazione dell’Ucraina, il governo italiano anziché accelerare sulla via della transizione energetica sta varando misure che condanneranno prevedibilmente il Paese a prolungare la sua dipendenza dalle fonti fossili.

I numeri dell’azione legale

La causa avviata di fronte al Tribunale Civile di Roma nei confronti dello Stato, rappresentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è firmata da 203 ricorrenti; tra essi 17 minori – rappresentati in giudizio dai genitori, 162 cittadini e cittadine e 24 associazioni. Primo ricorrente dell’azione è l’Associazione A Sud, da anni attiva nel campo della giustizia ambientale e nella difesa dei diritti umani che l’emergenza climatica rischia di compromettere.

Oltre 120 sono le realtà sociali promotrici della campagna tra cui Fridays for Future Italia, Isde Italia, Società Metereologica Italiana, Associazione Terra!, FAIR, Per il clima, fuori dal fossile!, Link coordinamento universitario, Rete della conoscenza, Coordinamento Nazionale No Triv e altri.

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Fonte: Giudizio Universale

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