OCSE: la produzione e l’uso di materie plastiche rischia di aumentare del 70% entro il 2040

Solo adottando politiche complete e rigorose in tutti i paesi, riusciremo a ridurre in modo significativo la produzione di plastica entro il 2040. Le misure parziali attualmente adottate sono fallimentari. A dirlo è il nuovo rapporto OCSE

Tra il 2000 e il 2019 la produzione di materie plastiche anziché diminuire, è raddoppiata. Siamo passati da 234 a 460 milioni di tonnellate. A dirlo è il rapporto OCSE, redatto dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, secondo il quale di questo passo – la produzione e l’uso globale di materie plastiche raggiungerà i 736 milioni di tonnellate entro il 2040, in crescita del 70% rispetto ai 435 Mt del 2020. –

E la plastica riciclata? Ebbene, secondo il rapporto continuerà a produrre solo il 6% di tutte le materie plastiche prodotte nel 2040. Come se non bastasse, si prevedono un aumento del 38% dei rifiuti mal gestiti e perdite di plastica nell’ambiente del 50% entro la stessa data.

Le misure parziali adottate per ridurre l’inquinamento da plastica non sono sufficienti a invertire la rotta. Anche perché nei paesi OCSE la domanda rimane elevata, e nelle economie emergenti in Asia, Africa subsahariana e America Latina, è in rapida crescita.

Ma allora come uscirne? Adottando politiche complete e rigorose in tutti i paesi, intervenendo sia sulla produzione che sulla domanda, migliorando nel contempo i percorsi di riciclaggio e rilocalizzazione.

I governi, dal canto loro, dovrebbero impegnarsi a – rallentare i flussi di plastica e promuovere la progettazione ecocompatibile -, sostenere una gestione ecologica dei rifiuti, e implementare interventi mirati per mitigare i rischi dovuti all’inquinamento da microplastiche e plastica.

Insomma, c’è ancora molta strada da fare.

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FONTE: OECD

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