La resa finale dei conti è vicina e nessuno si salverà: sta per arrivare il nuovo report dell’IPCC

E' iniziato l'incontro virtuale a Berlino del IPCC che durerà fino al 25 febbraio. Al centro del dibattito il contributo Working Group II

L’IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change dell’ONU, si è riunito l’altro ieri in una conferenza virtuale per discutere del contributo del Working Group II che renderà noto nel rapporto finale le devastanti ripercussioni della crisi climatica sull’ambiente e sulle persone.

Dopo la COP26 che ha avuto luogo a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, il meeting virtuale sollecita una azione ancora più immediata da parte di tutti i paesi del mondo per affrontare i rischi climatici. Il rapporto è atteso per il 28 febbraio, ma i dati che verranno diffusi non saranno affatto buone notizie, come prevedono le principali associazioni ambientaliste del nostro Pianeta.

Manca la concretezza delle iniziative proposte dagli Stati mondiali che ora sono più che mai urgenti.  Il WWF si aspetta infatti che

il prossimo rapporto sul clima dell’IPCC metta a nudo gli impatti devastanti che l’azione ritardata e la debole attuazione delle promesse climatiche dei Paesi stanno provocando per le persone e per la natura”

dopo i danni all’ecosistema e all’umanità, a cui il mondo ha assistito negli anni, che le calamità naturali indotte dall’attività umana hanno provocato.

Anche Green Peace contesta le azione della politica globale, sottolineando che non vi è bisogno di un altro rapporto per accorgersi di quanto il cambiamento climatico si stia ormai diffondendo così rapidamente e di quanto l’impatto spazzerà via le nostre case, il nostro habitat, il nostro Pianeta.

Come abbiamo già sperimentato, il sistema interconnesso in cui viviamo non risparmierà nessuno. Gli impatti climatici si fanno già sentire in tutto il mondo. Per evitare il peggio, abbiamo bisogno di tagli alle emissioni urgenti e giustizia climatica. Occorrono investimenti nell’adattamento, costruendo equità, compensando e assicurando contro perdite e danni e promuovendo percorsi di sviluppo resiliente in cui tutti possano partecipare. Niente di tutto ciò accadrà a meno che gli alti emettitori non riducano le loro emissioni in linea con la scienza”

ha affermato l’esperta del clima Kaisa Kosonen di Green Peace.

Cosa possiamo mai aspettarci da questo report se, secondo la NOAA National Oceanic and Atmospheric Administration, abbiamo stravolto l’atmosfera, facendo registrato a partire dal 2013 gli anni più caldi mai avuti prima e trovandoci in uno stato incerto dal punto di vista climatico?

Abbiamo superato il punto di non ritorno già da parecchio, attendiamo ora solo la comunicazione ufficiale.

Fonte: IPCC

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