Per conoscere dove sorgeranno le centrali nucleari in Italia non dovremmo aspettare le elezioni regionali di marzo come indicato dal Governo dopo il via libera all'individuazione dei siti, ma la lista si potrà conoscere non prima di un anno. E dovrà essere fatta d'intesa con le Regioni.
Per conoscere dove sorgeranno le centrali nucleari in Italia non dovremmo aspettare le elezioni regionali di marzo come indicato dal Governo dopo il via libera all’individuazione dei siti, ma la lista si potrà conoscere non prima di un anno. E dovrà essere fatta d’intesa con le Regioni.
Questo almeno stando a quanto affermato da Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega all’Energia, durante il convegno sul nucleare organizzato nel centro di ricerche dell’Enea alla Casaccia di Anguillara per chiamare a raccolta l’industria italiana che si prepara a ripartire con l’energia atomica.
Saglia ha ribadito che verranno costruite le 8 centrali nucleari in 20 anni, ma che per il momento sono state definite soltanto delle macroaree perché “l’individuazione dei siti e’ un processo che ha ancora bisogno di tempo“. Tanto più che, se è vero, come affermato dal sottosegretario che “la localizzazione di una centrale nucleare va fatta d’intesa con le Regioni interessate“, al momento 16 su 20 regioni – proprio oggi si è aggiunta anche la Sicilia – hanno legiferato contro il nucleare.
Per questo diventano determinati le prossime elezioni, anche se il testa a testa sul nucleare in Italia tra le istituzioni continua, non a caso è stata convocata ieri una Conferenza Stato-Regioni per il 28 gennaio.
Nel frattempo, durante il convengo all’ENEA sono state ribadite le fasi del ritorno del nucleare nel nostro paese, una “corsa in tre tappe, la prima delle quali è stata la legge“. La seconda fase, attualmente in corso, prevede la messa a punto del sistema normativo che regoli e declini gli aspetti fondamentali come quelli legati alla sicurezza e allo smaltimento delle scorie con la costruzione entro il 2017 del deposito nazionale per i rifiuti a bassa e media attività provenienti dalle centrali nucleari. Ma dove sorgerà?
Anche per la localizzaione del deposito, che sarà grande come un campo di calcio e alto 4-5 metri, bisognerà aspettare per conoscerla. In particolare secondo Luigi Brusa, responsabile della Sogin per l’ingegneria, sono previsti 4 anni per la scelta del luogo e 2-3 anni per la sua costruzione.
La terza fase avrà come protagoniste invece le imprese che, come ha sottolineato Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, “fin da oggi devono prepararsi ad un grande sforzo organizzativo“.
Simona Falasca