Nucleare: da tre quarti delle centrali degli Stati Uniti fuoriesce trizio radioattivo

In alcuni siti nucleari degli States, sono state ritrovate tracce di trizio nelle acque, in alcuni casi finite poi al di fuori delle centrali. Ma i funzionari federali e l'industria minimizzano i rischi

Mentre ancora c’è chi si interroga se l’addio al nucleare sarà un per la salute umana o un per il progresso scientifico, dagli Usa giunge un’altra notizia allarmante che fa pendere la bilancia dalla parte di chi ha scelto di accantonare l’atomo. Una forma radioattiva di idrogeno, il trizio, pare sia fuoriuscito da 48 dei 65 siti nucleari degli Stati Uniti.

Secondo la Nuclear Regulatory Commission, la colpa sarebbe legata all’invecchiamento delle centrali nucleari. Le perdite, registrate in 37 reattori contengono concentrazioni superiori a quanto previsto dal Federal Standard per l’acqua potabile. In alcuni casi, tali quantità sono state centinaia di volte superiori al limite. Mentre la maggior parte le perdite sono state trovate all’interno dei confini dei vari impianti, alcune sono finite al di fuori, anche se non si può affermate con certezza se abbiano raggiunto le zone dove si trovano i rifornimenti idrici.

Tuttavia, sono tre i siti su cui si sta ponendo particolare attenzione, due nell’Illinois e uno nel Minnesota. Qui le perdite hanno contaminato i pozzi delle case vicine ma non hanno superato i livelli standard previsti per l’acqua potabile. Inoltre, in un quarto sito, nel New Jersey, il trizio è finito in una falda acquifera e in un canale di scarico della pittoresca Barnegat Bay al largo dell’Oceano Atlantico.

Ma perché nonostante la contaminazione, i livelli previsti per l’acqua potabile non indicano alcun pericolo? In precedenza, un’indagine dell’Associated Press aveva messo in luce che le autorità di regolamentazione e l’industria avevano “indebolito” gli standard di sicurezza al fine di mantenere in vita i reattori nucleari della nazione che operano nel rispetto delle regole.

Quali sono allora i rischi reali per la salute? Gli standard sono davvero sicuri? Una cosa è certa. L’esposizione alla radioattività, non importa di che dimensione, aumenta il rischio di cancro, secondo la National Academy of Sciences. Gli esperti americani dovrebbero dunque impostare un limite più oculato per la quantità di trizio consentito nell’acqua potabile. Finora, i funzionari federali e l’industria hanno ribadito che il trizio scoperto nelle acque non costituisce una minaccia per la salute. Sarà davvero così?

Francesca Mancuso

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