La Norvegia sta smantellando le miniere dell'arcipelago Svalbard trasformando l’area in un enorme parco nazionale in tutela della biodiversità
La Norvegia, che ha concluso le operazioni di estrazione di carbone nell’Artico nel 2017, sta smantellando le miniere trasformando l’intera area in un enorme parco nazionale.
L’obiettivo del governo norvegese è quello di trasformare l’intero arcipelago delle isole Svalbard (e in particolare il fiordo di Van Mijen) in un’area completamente selvaggia in cui orsi polari, foche e tutti le altre specie animali dell’Artico possano vivere e riprodursi in quella che gli esperti hanno definito una delle aree più resilienti di fronte alla minaccia della crisi climatica globale.
In questa vasta area il carbone è stato estratto intensivamente per oltre un secolo sotto il monopolio dello stato e, malgrado la minaccia incombente del surriscaldamento globale di questi ultimi anni, solo nel 2016 il governo norvegese ha annunciato la fine dell’estrazione di questo combustibile.
Oggi l’intera area (circa 61.000 km quadrati) è punteggiata da sette parchi nazionali, quindici santuari per uccelli, un geo-parco e sei riserve naturali; più di 3.000 orsi polari sono tornati a vivere nella regione, mentre durante l’estate più di 20 milioni di uccelli appartenenti a 80 differenti specie vi nidificano alla fine della migrazione. Ma non basta. Negli ultimi giorni il governo norvegese ha annunciato l’estensione del già esistente Nordenskiöld Land National Park affinché comprenda anche il fiordo Van Mijen (con ulteriori 2.914 km quadrati di area protetta).
Il nostro obiettivo è rendere l’arcipelago Svalbard una delle aree selvagge meglio gestite al mondo – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente norvegese Sveinung Rotevatn. – Questo richiede un miglioramento delle misure finora adottate per fronteggiare i cambiamenti climatici e la pressione provocata dal traffico navale. La protezione del fiordo Van Mijen e dell’area circostante è una risposta diretta a questo.
La conservazione dell’area svolgerà un ruolo molto importante nella tutela della biodiversità e delle specie animali che rischiano l’estinzione a causa di temperature sempre più calde (si pensi, ad esempio, che nel giugno dello scorso anno il termometro nell’arcipelago ha registrato i 21.7°C – la temperatura più alta mai registrata nell’area, con un pericoloso aumento di ben 3°C sviluppatosi negli ultimi 50 anni).
Fonte: Governo Norvegese
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