No, quello in Basilicata non era un terremoto. Gli esperti ora hanno la risposta (e ha a che fare con un meteoroide)

A dicembre scorso, in Basilicata, si registrò un’onda sismica definita “anomala”. Ecco cosa hanno scoperto gli studiosi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia

Un terremoto, sì quasi, ma che invece di essere il risultato di movimenti delle faglie terrestre è la conseguenza di un fenomeno che si verifica in atmosfera. È il passaggio di un meteoroide, ossia di un residuo di un corpo celeste, roccioso o metallico, che si muove nello spazio cosmico, e che provoca una sorta di “onda sismica”.

È questo quanto accaduto la mattina del 27 dicembre 2023, quando la rete sismica del CMS, Centro di Monitoraggio delle Attività di Sottosuolo, operativa in Basilicata, ha rilevato dei segnali “insoliti”, che si distinguevano nettamente dalle abituali forme d’onda generate dalla sismicità locale, soprattutto nella zona della Val d’Agri.

È stata registrata una distinta fase sismica che si propaga con una velocità apparente più lenta, rispetto alle velocità sismiche tipiche per la crosta terrestre. Ampliando lo sguardo all’intera Rete Sismica Nazionale dell’INGV si nota che è possibile osservare la fase in molte altre stazioni situate in Italia meridionale, si legge nel comunicato.

La bassa velocità apparente di propagazione durante l’attraversamento della rete sismica indica che si tratta di un’onda di pressione che viaggia in atmosfera e che, nel momento del contatto con la superficie terrestre, viene registrata come onda sismica. L’onda di pressione è talmente energetica che viene osservata su sismogrammi a scala regionale, un fatto che esclude l’ipotesi di una esplosione in cava e rende più probabile quella di un aereo militare o l’entrata in atmosfera di un meteoroide.

terremoto ingv

@INGV

Perché il segnale generato da un meteoroide è simile a un terremoto?

Secondo calcoli scientifici, la velocità di entrata in atmosfera è maggiore della velocità del suono (~340 m/s) e viene quindi chiamata ipersonica. Lungo la traiettoria il meteoroide emette un fronte d’onda di pressione noto come Cono di Mach. Qualche volta il bolide si frammenta in maniera esplosiva, dovuto alle alte temperature prodotte dall’attrito con l’atmosfera. In funzione della massa finale del meteorite, l’impatto con la superficie terrestre può generare un’onda sismica.

A distanza di tanti mesi, dunque, ecco svelato l’arcano: quella mattina, in terra lucana, non ci fu alcun terremoto, ma “solo” un’onda sismica creata dall’impatto dell’onda di pressione generata dal passaggio di un meteoroide. Meraviglia.

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Sul sito di INGV tutta la interessantissima spiegazione tecnica.

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