Neonato di 10 giorni e la sua mamma estratti vivi dalle macerie del terremoto dopo più di 80 ore

Il piccolo, dieci giorni appena, e la sua mamma stanno bene: il loro salvataggio miracoloso riaccende la speranza per i tanti dispersi di questo terribile terremoto che ha già provocato 20mila morti

Si cercano ancora i superstiti fra le macerie del devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria all’alba del 7 febbraio scorso e che ha già provocato oltre 21.000 vittime (il triste bilancio è destinato ad aumentare). Eppure, in un clima di disperazione e sconforto, non mancano piccoli grandi miracoli che riaccendono la luce della speranza.

Sono passate ormai più di 90 ore dal sisma e le speranze di ritrovare qualcuno ancora vivo sotto le macerie sono labilissime – complici anche le temperature rigide di questi giorni che minacciano la sopravvivenza di chi è rimasto senza un tetto sopra la testa.

Nonostante questo, gli sforzi per provare a salvare i superstiti non si fermano, ed e una corsa contro il tempo per arrivare prima della fame, del freddo, del dolore e dello sconforto: non tutto è ancora perduto, e notizie come quella che stiamo per raccontarvi sono come un balsamo nel cuore di chi ancora spera di ritrovare vivo un figlio, un genitore, un fratello, un amico.

Nelle scorse ore, a quasi quattro giorni dal terremoto, un bambino di appena dieci giorni è stato estratto vivo insieme alla sua mamma dalle macerie di un edificio crollato nella provincia meridionale di Hatay.

Il piccolo, di nome Yagiz Ulas, sta bene ed è stato immediatamente portato in una struttura di pronto soccorso per essere assistito dal personale sanitario. Il suo incredibile salvataggio è stato immortalato in un video diffuso poi dall’agenzia stampa Reuters.

Una storia simile a quella che vi abbiamo raccontato qualche giorno fa e che ha per protagonista una neonata di poche ore estratta viva dalle macerie a Jandairis: la piccola, unica sopravvissuta della sua famiglia, era ancora attaccata al cordone ombelicale alla madre, purtroppo deceduta poco dopo averla partorita.

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Fonti: Reuters

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