Al largo delle coste della Tasmania, in fondo al mare, c'è un antica catena di montagne di origine vulcanica che pullula di vita marina. Un vero e proprio mondo "perduto" scoperto dagli scienziati dell'Università Nazionale Australiana
Al largo delle coste della Tasmania, in fondo al mare, c’è un antica catena di montagne di origine vulcanica che pullula di vita marina. Un vero e proprio mondo “perduto” scoperto dagli scienziati dell’Università Nazionale Australiana.
Durante durante un viaggio di ricerca di 25 giorni condotto dai ricercatori per la mappatura dei fondali a bordo della nave Investigator, il mare ha rivelato un vero e proprio paradiso naturale.
Per la prima volta, infatti, è stata osservata una catena di montagne sottomarine vulcaniche situate in acque profonde, circa 400 km a est della Tasmania. Esse si innalzano per ben 3000m dal fondo marino circostante, ma le vette più alte sono ancora molto al di sotto delle onde, circa 2000 m sotto la superficie.
La dott.ssa Tara Martin, del team di mappatura denominato CSIRO, sostiene che la mappatura offre una finestra su un mondo sottomarino inedito e spettacolare.
Si tratta di un paesaggio molto vario e ricco di vita marina. I dati raccolti durante il viaggio hanno rivelato picchi nella produttività degli oceani sulla catena di montagne sottomarine, con una maggiore attività del fitoplancton e di animali marini nell’area. Un Eden finora rimasto sconosciuto.
“La nostra mappatura ha rivelato in dettaglio, per la prima volta, una catena di montagne vulcaniche che si innalzano da una pianura abissale di circa 5000 metri di profondità”, ha detto la dottoressa Martin. “Le montagne sottomarine variano per dimensioni e forma, con alcune che hanno cime affilate, mentre altre hanno ampi pianori piatti, punteggiati da piccole colline coniche che sarebbero state formate dall’antica attività vulcanica. Avere mappe dettagliate di tali aree è importante per aiutarci a gestire e proteggere meglio questi ambienti marini unici e fornisce un trampolino di lancio per la ricerca futura”.
Il dott. Eric Woehler della BirdLife Tasmania, è rimasto sbalordito dalla quantità di vita ammirata al di sopra delle montagne sottomarine.
“Mentre eravamo nei pressi della catena di montagne sottomarine, la nave è stata visitata da un gran numero di megattere e balene pilota. Abbiamo stimato che le megattere ci hanno fatto visita almeno una volta al giorno, seguite da un branco di 60-80 balene pilota”.
La zona è densamente popolata anche di uccelli. Sono state avvistate in particolare 4 specie di albatro e altrettante di petrelle.
Secondo gli scienziati, le montagne sottomarine sono punti di ristoro vitali per alcuni animali migratori, in particolare per le balene, aiutandole anche a ritrovare la strada durante la migrazione dalle zone in cui trascorrono l’inverno a quelle preferite d’estate.
La vita e l’origine delle montagne sottomarine saranno ulteriormente studiate alla fine di quest’anno, quando gli scienziati australiani a bordo della Investigator torneranno nella regione per altri due viaggi di ricerca, a novembre e dicembre.
Investigator è l’unica nave australiana dedicata alla ricerca in mare, ed è di proprietà della CSIRO, l’Agenzia scientifica nazionale australiana. La nave effettua ricerche tutto l’anno e viene messa a disposizione degli scienziati e dei loro collaboratori internazionali.
Possiamo solo sperare che questo paradiso naturale finora sconosciuto possa essere tutelato, insieme ai suoi abitanti.
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Francesca Mancuso