La compagnia petrolifera britannica Soco International ha annunciato di porre finalmente termine alle trivellazioni nel più antico parco nazionale africano di Virunga
In Congo, il parco nazionale di Virunga è libero dalle trivelle. Salvi i gorilla, salvo l’ambiente. Grazie alla lunga battaglia del WWF, la compagnia petrolifera britannica Soco International ha annunciato di porre finalmente termine alle trivellazioni nel più antico parco nazionale africano.
La Soco si ritirerà dal parco dei vulcani Virunga dopo aver concluso le sue attuali attività operative, che riguardano soprattutto il test sismico nel lago Edward, impegnandosi a rimanere fuori da tutti gli altri siti Patrimonio dell’Umanità Unesco.
“Oggi è una vittoria per il nostro pianeta e per le buone pratiche nel mondo delle multinazionali. Questo successo è frutto del lavoro di funzionari governativi, attivisti all’interno della Repubblica Democratica del Congo e sostenitori di tutto il mondo che si sono uniti insieme per aiutare a rimuovere la minaccia più immediata per il Virunga“, ha detto Marco Lambertini, neo Direttore Generale del WWF Internazionale.
Il WWF è sceso in campo nell’ottobre del 2013 quando ha esposto all’OCSE una denuncia contro la Soco e ha avviato nel contempo una raccolta di firme per contrastare le attività di estrazione petrolifera tutto a danno di un ecosistema così prezioso e delicato.
Un successo da prendere, tuttavia, con le pinze, dal momento che ora il governo della Repubblica democratica del Congo dovrà a sua volta impegnarsi affinché il parco del Virunga si riaffermi come “valore universale appartenente all’intera umanità“, annullando di fatto tutte le concessioni petrolifere che ancora ci sono nel parco.
Ma un segno a favore dell’ambiente e della fauna locali è stato comunque messo in porta. La biodiversità del luogo è qualcosa di talmente straordinario che potrà diventare un fattore economico importante per l’intera comunità (più di 50mila famiglie, per esempio, dipendono dalle risorse del Lago Edward per lavoro, cibo e acqua potabile).
Il parco nazionale di Virunga, insomma, potrà e dovrà essere rilanciato in termini ecosostenibili, attraverso la pesca, l’uso sostenibile delle risorse e, perché no, attarverso anche l’ecoturismo. E proteggendo, ovvio, animali rari come i gorilla di montagna, già in forte pericolo di estinzione.
Germana Carillo
Foto: wwf.panda.org
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