A Washington c'è una vera e propria invasione di calabroni giganti, che rappresentano un problema non solo per le api ma anche per l'essere umano.
In piena emergenza coronavirus, una nuova minaccia preoccupa gli Stati Uniti che attualmente, occupano il primo posto nella tragica classifica di contagi. C’è infatti, una vera e propria invasione di calabroni giganti, chiamati anche ‘calabrone gigante giapponese’ o ‘vespe assassine’ che rappresentano un problema non solo per le api e altri insetti impollinatori, ma anche per l’essere umano.
Una specie invasiva che proviene dal Giappone e il nome scientifico di questo calabrone è Vespa mandarinia. Lungo 50 millimetri, questo calabrone sta devastando le arnie e sterminando le api nello stato di Washington e preoccupa perché è il più grande del mondo e la sua puntura è molto dolorosa e a volte può essere letale, come scrivono i ricercatori sul sito della Washington State University.
Già dallo scorso novembre, gli apicoltori avevano notato un fenomeno molto strano: centinaia di api sterminate e private della testa. Dopo il primo avvistamento, solo di recente, ovvero agli inizi di aprile, gli scienziati hanno identificato il problema, ovvero la presenza di questo calabrone gigante che in primavera esce dal letargo, costruisce nidi e forma nuove colonie.
La Vespa mandarinia non va confusa con la Vespa velutina che è stata avvistata in Toscana proprio in questi giorni. Come spiega Entomox, entrambi i calabroni sono originari dell’estremo oriente, per essere più precisi, gli areali di origine delle specie sono: Vespa velutina (calabrone asiatico) in Cina Meridionale, India, Indocina e Indonesia, mentre
Vespa mandarinia (calabrone gigante giapponese) in Giappone, Cina, India, Corea, Taiwan ed altre zone sempre del sud est asiatico.
“Il calabrone gigante giapponese è un insetto molto pericoloso per l’essere umano, poiché possiede un pungiglione di notevoli dimensioni (anche 5-6 mm) e un veleno con un’azione enzimatica di tutto rispetto nei confronti dei tessuti animali, che vengono danneggiati in maniera grave a seguito di puntura. Naturalmente per un soggetto allergico, può risultare mortale, ma anche in un soggetto sano la puntura determina una reazione infiammatoria estremamente importante e diffusa”, scrive ancora Entomox.
Parole confermate anche da Susan Cobey, apicoltore del Dipartimento di Entomologia della Washington State University e da Todd Murray, entomologo della WSU che dice: “È un pericolo per la salute e, soprattutto, un significativo predatore di api da miele.”
I ricercatori della WSU sono molto preoccupati per i danni che questo calabrone porta, soprattutto perché come sappiamo, le api sono l’essere vivente più importante del Pianeta e quindi di concerto con il Dipartimento dell’Agricoltura dello Stato di Washington (WSDA), stanno cercando di studiarlo per ridurne la diffusione.
Non è noto come o dove il calabrone sia arrivato per la prima volta in Nord America. Gli insetti vengono spesso trasportati in merci internazionali. Il ciclo di vita del calabrone gigante asiatico inizia ad aprile, quando le regine emergono dal letargo, si nutrono di linfa e frutti e cercano una tana sotterranea per costruire i loro nidi. Una volta stabilite, le colonie crescono e inviano lavoratori per trovare cibo e prede.
I calabroni sono più distruttivi alla fine dell’estate e all’inizio dell’autunno, quando sono a caccia di fonti di proteine per le regine. Ciò che è certo è che la Vespa mandarinia attacca gli alveari delle api, uccidendo quelle adulte e divorando larve, difendendo in modo aggressivo la colonia occupata.
“Le loro punture sono profonde e dolorose perché contengono una potente neurotossina. Punture multiple possono uccidere gli umani, anche se non sono soggetti allergici”, scrivono i ricercatori di Washington.
Il pericolo è reale, non solo per le api, ma per l’equilibrio dell’ecosistema, secondo gli entomologi bisogna agire presto, per impedire alla specie di diventare endemica negli Stati Uniti. Fisicamente il calabrone ha strisce arancioni e nere che si estendono sul loro dorso. “Dobbiamo insegnare alle persone come riconoscere e identificare questo calabrone mentre le colonie sono piccole, in modo che possiamo sradicarlo quando ancora siamo in tempo”, dice Murray.
Apicoltori, volontari del WSU Master Gardener e altri sono i primi rilevatori di specie invasive. Gli scienziati della WSU stanno ora diffondendo la consapevolezza del pericolo del calabrone ai cittadini e stanno sviluppando una scheda informativa per aiutare le persone a identificare gli insetti. Per adesso in Italia, non è stata riscontrata nessuna presenza di Vespa mandarinia.
Per segnalare le specie invasive esiste un’app CLICCA qui
Fonti: Washington State University/Entomox/Univision
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