Dopo essere morti a causa della Xylella alcuni ulivi di Salve sono stati ricoperti da una pianta infestante che li ha trasformati in elefanti
L’hanno ribattezzata la “riserva naturale degli elefanti” ma in realtà si tratta di campi di ulivi attaccati dalla Xylella e poi abbandonati. Ora gli alberi sono stati ricoperti da una pianta infestante che li ha resi simili a dei maestosi elefanti verdi.
La foto di questa insolita piantagione di ulivi, oggi completamente trasformata prima dalla Xylella e poi dall’Ipomea Indica, è stata condivisa sui social da Marco Cavalera, amante del territorio e guida turistica dell’associazione Archès.
Siamo nel territorio di Salve, in provincia di Lecce, e proprio qui la pianta infestante ha “attaccato” gli ulivi creando uno scenario più unico che raro.
La natura nei dintorni della cripta di San Pantaleone ha preso il sopravvento e solo negli ultimi giorni ci si è accorti di ciò che era riuscita a creare. La vegetazione infestante, indisturbata, ha “colonizzato” la zona, trasformando il paesaggio con forme molto suggestive che richiamano scenari esotici con elefanti ma che allo stesso tempo ci ricordano il dramma vissuto da questi ulivi.
L’Ipomea, infatti, ha potuto espandersi in maniera così estesa nella zona proprio a causa della Xylella che ha fatto ammalare e poi ucciso gli ulivi che di conseguenza sono stati abbandonati.
Come ha spiegato Piero Medagli, docente di botanica dell’Università del Salento, al Quotidiano di Puglia:
La pianta dalla foto sembrerebbe un’Ipomea Indica, una pianta esotica che si è diffusa spontaneamente. Come tutte le piante importate è coltivata, ma in questo caso è sfuggita al controllo, i semi dispersi dal vento hanno permesso di riprodursi in questi luoghi. È molto invasiva e solitamente rappresenta un problema. In questo caso ha creato un effetto scenografico molto bello, perché si trova in un luogo isolato e si è estesa sugli alberi morti in un luogo completamente abbandonato. L’Ipomea Indica, molto invasiva e tappezzante, riesce, in poco tempo, ad avvolgere recinzioni, reti, steccati o qualsiasi cosa trovi nelle vicinanze. Rispetto al Convolvolus cresce più in fretta, è più invasiva e rigorosa e si abbarbica dappertutto, non invade solo gli ulivi morti, come in questo caso, ma anche in quelli in buona salute.
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Fonte: Quotidiano di Puglia
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