Stanno rubando gli ulivi (e il prezzo dell’olio schizza alle stelle): la Turchia fa intervenire l’esercito per difendere gli alberi

Si è arrivati all’utilizzo delle forze speciali per proteggere gli ulivi in Turchia. Qui infatti si registrano moltissimi furti che potrebbero compromettere la stagione di raccolta in corso e la produzione in forte crescita

Purtroppo gli ulivi non sono sotto attacco solamente in Puglia, dove sta avvenendo una vera e propria mattanza di ulivi ad opera della criminalità organizzata che li sta abbattendo con attacchi mirati nei confronti delle aziende agricole.

In Turchia, infatti, le forze speciali sono state dispiegate per proteggere circa 12 milioni di ulivi nella regione costiera di Balikesir ed Edremit, luoghi in cui si è verificato un aumento dei furti durante la stagione di raccolta attualmente in corso.

La decisione è stata presa di concerto dal ministero dell’Agricoltura e da quello della Difesa per affrontare questa problematica che minaccia il 10% della produzione nazionale di olive turche nonché di distruggere gli sforzi finora attuati.

Grazie ad una strategia ad hoc in ambito agricolo, infatti, la Turchia ha visto incrementare gli alberi di ulivo dai 90 milioni del 2002 ai 192 milioni attuali, facendo arrivare il Paese al secondo posto al mondo per produzione con un incremento del 62%. Ora però tutto ciò potrebbe essere vanificato.

I prezzi dell’olio d’oliva turco sono alle stelle

La vastità del territorio rende difficile il controllo e la sorveglianza, quindi le forze speciali sono coinvolte in turni di pattugliamento 24 ore su 24, utilizzando droni e telecamere a rilevazione termica per monitorare il territorio anche durante la notte.

Queste azioni seguono un aumento delle segnalazioni di furti quest’anno (fenomeno comunque non nuovo nella zona in questo periodo) e ciò ha portato la gendarmeria a chiedere supporto. Si è arrivati così ad implementare anche nell’agricoltura metodi usati in contesti di difesa nazionale e di protezione dei confini.

Del resto, la Turchia sta sperimentando un aumento della domanda e dei prezzi dell’olio d’oliva, dovuto alla siccità, al caldo estremo ed anche alla riduzione della produzione in Italia e Spagna a causa dei cambiamenti climatici. Il governo turco ha anche adottato misure drastiche per preservare il settore, come la sospensione temporanea delle esportazioni di olio d’oliva fino a fine novembre.

Questa decisione, combinata con un aumento del 102% nei prezzi dei prodotti derivati dalle olive, mostra quanto siano diventati preziosi e strategici gli ulivi per l’economia turca. La difesa degli ulivi non è dunque solo una questione agricola, ma un elemento centrale nella strategia economica del Paese. Di qui la scelta di optare per azioni senza precedenti messe in atto al fine di preservare la produzione e garantire la sicurezza delle risorse.

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Fonte: AA

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