La tigre dai denti a sciabola era un felino di grandi dimensioni, dotato di una forza incredibile e di enormi denti affilati
Una tra le specie più note ormai estinte è probabilmente lo smilodonte, meglio conosciuto come tigre dai denti a sciabola.
Lo smilodonte ha abitato il nostro Pianeta per quasi due milioni di anni e, grazie ai resti ben conservati ritrovati nelle pozze di catrame a Rancho La Brea in California, abbiamo potuto scoprire l’aspetto, le caratteristiche e le abitudini di questi enormi felini, estinti ormai 12mila anni fa.
La tigre con i denti a sciabola viveva soprattutto in Nord e Sud America condividendo il territorio con i mammut. L’animale abitava nelle savane e nelle steppe, passando da foreste, boschi, pianure e zone montane.
Lo smilodonte (Smilodon fatalis) era un predatore di notevoli dimensioni, caratterizzato da grandi canini lunghi, curvi e molto affilati da cui deriva il nome comune dell’animale.
Sulla base dei fossili ritrovati, gli scienziati hanno stimato che i denti degli esemplari adulti di smilodonte potevano arrivare all’incredibile lunghezza di 18 centimetri, estendendosi oltre la mascella.
#Smilodon, or saber-toothed cat, lived in the Americas during the Pleistocene epoch, a period from 2.5 million to 10,000 years ago. pic.twitter.com/36EYewxTUS
— American Museum of Natural History (@AMNH) July 10, 2017
A causa delle dimensioni incredibili dei canini, la bocca delle tigri dai denti a sciabola doveva essere in grado di aprirsi fino a 120 gradi, il doppio rispetto all’apertura della bocca di un leone.
Basandosi sulle scansioni dei teschi, gli scienziati hanno dedotto che la tigre con i denti a sciabola poteva mangiare carne morbida, poiché la dentatura non era in grado di rompere le ossa.
Sebbene fossero enormi e affilati, i canini dello smilodonte erano particolarmente fragili e potevano rompersi molto facilmente.
La strategia di caccia prevedeva probabilmente di perforare la gola o l’addome della preda, che morivano poi per emorragia. I muscoli di collo e mascella dello smilodonte non consentivano infatti un combattimento troppo lungo con le prede.
Lo smilodonte cacciava quasi sicuramente in branco, affrontando grandi animali come orsi, cavalli, giovani mammut, bisonti e cammelli. Non era invece in grado di catturare piccole prede, troppo veloci e capaci di fuggire e nascondersi.
Un comportamento molto diverso da quello delle tigri, nonostante il nome dello smilodonte rimandi a questo felino. Le tigri, infatti, cacciano da sole e, quando individuano una preda la inseguono fino a che non riescono ad attaccarla. Quando la preda è abbastanza vicina, la tigre sferra il suo colpo, in genere strangolando l’animale o spezzandogli il collo, per poi consumare la carne rapidamente.
A differenza della mascella, che non era progettata per avere molta forza, il corpo della tigre con i denti a sciabola doveva essere incredibilmente robusto. Nonostante fossero meno alti di un leone, gli smilodonti pesavano circa cento chili in più ed erano molto più forti.
Happy #FossilFriday! I ended up going with reddish pelage colors for this #smilodon….bonus points if you guess the modern feline the colors are inspired by…. pic.twitter.com/fd94xYWzke
— Beth Zaiken (@BZaiken) August 30, 2019
Per quanto riguarda l’aspetto si ipotizza che le tigri dai denti a sciabola avessero una coda corta e che il loro manto fosse maculato come quello dei ghepardi, così da potersi mimetizzare con l’ambiente circostante.
Smilodon fatalis, rigorously reconstructed with the much appreciated help of @ProjectDAS #smilodon #smilodonfatalis pic.twitter.com/GQB6tQ1qej
— Paiaeo (@PalaeoSD) February 18, 2019
Nonostante le dimensioni formidabili, la forza incredibile e i denti minacciosi, lo smilodonte si è estinto senza lasciare nessun discendente.
Non è chiaro il motivo per cui questi animali siano scomparsi: un’ipotesi è che una volta estinti i bisonti antichi, preda preferita dello smilodonte, si siano di conseguenza estinte anche le tigri dai denti a sciabola.
Forse anche gli esseri umani hanno contribuito a far scomparire questi animali, competendo con loro per le risorse.
Gli smilodonti non erano infatti in cima alla catena alimentare e doveva competere con i leoni, i puma, le linci e l’uomo per procacciarsi il cibo.
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