Perché questo altipiano è considerato il Terzo Polo della Terra e che ruolo gioca nei cambiamenti climatici

L'altopiano tibetano: ecco perché è considerato il "Terzo Polo" e il cuore climatico dell'Asia e del mondo

Il Tibet, al crocevia tra Asia meridionale, centrale e orientale, è un vasto altopiano ricco di ghiacciai, permafrost e neve. È chiamato il “Terzo Polo” del pianeta per la sua importanza climatica. Da qui, infatti, nascono molti fiumi che irrigano l’Asia, come il Gange, l’Indo, il Mekong, lo Yangtze e il Fiume Giallo. Questi fiumi formano la “torre d’acqua” dell’Asia, essenziale per la vita di quasi il 40% degli abitanti del mondo.

Ma l’altopiano tibetano non è solo una riserva d’acqua. È anche un elemento chiave nel clima del pianeta: influisce sull’aria che circonda la Terra e sulle condizioni meteorologiche in ogni parte del mondo. Un esempio famoso è il monsone estivo asiatico, che porta pioggia e calore in molte regioni dell’Asia.

Ma se fa più caldo e più umido, cosa succede ai ghiacciai, alla neve, al ghiaccio, ai fiumi e all’ecosistema dell’altopiano tibetano? E cosa succede al resto del mondo? Queste sono le domande che si pongono Jianping Huang e i suoi colleghi, che hanno studiato a fondo le ricerche più recenti sul Tibet e il suo ruolo nel clima.

Terzo polo della Terra Ximencuo

©Jianping Huang

Lo studio

Jianping Huang e il suo team hanno esaminato le ultime ricerche sul ruolo e la vulnerabilità dell’altopiano tibetano ai cambiamenti climatici. Sebbene gli studi siano iniziati nel 1880, nuove prospettive sono emerse grazie ai progressi nell’osservazione dei dati e nella modellazione numerica.

La revisione dei ricercatori si articola in sei sezioni tematiche, che trattano una varietà di argomenti, tra cui le interazioni tra terra e atmosfera, le variazioni nel sistema climatico dell’altopiano tibetano, gli effetti sul trasporto delle sostanze atmosferiche, le influenze termiche e dinamiche dell’altopiano, il suo impatto sul clima globale e i possibili cambiamenti futuri nelle forze climatiche della zona.

Un esempio di ciò che viene discusso riguarda le ricerche che mostrano come l’altopiano funga da “ponte” per trasportare sostanze inquinanti dalla superficie all’alta troposfera durante il monsone estivo asiatico. Inoltre, viene illustrata la complessa interazione tra l’altopiano e il monsone, che modifica i pattern climatici globali in estate e influisce sul clima in inverno tramite i suoi effetti sulle onde di Rossby planetarie.

Gli scienziati hanno anche suggerito alcune idee per migliorare le ricerche future. Per esempio, hanno detto che sarebbe utile raccogliere più dati per capire meglio come il clima riscalda l’aria sull’altopiano tibetano, osservare più spesso i fenomeni atmosferici, come le nuvole e la pioggia, per descriverli meglio.

Inoltre, hanno consigliato di utilizzare dei modelli climatici più precisi per rappresentare meglio l’altopiano tibetano e riuscire a fare una sintesi di tutte le conoscenze sul clima della zona e sul suo effetto sul resto del mondo. I ricercatori sperano che seguendo queste indicazioni si possa arrivare a una comprensione più profonda e completa dell’altopiano tibetano e del suo ruolo nel clima di oggi e di domani.

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Fonte: Advancing Earth and space science

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