L’umanità deve salvare gli insetti per salvare se stessa

Non è ipotizzabile un futuro senza gli insetti e compito dell’umanità è proprio quello di salvaguardarli. A dirlo, è l’entomologa Anne Sverdrup-Thygeson che lancia un monito: 'se il tessuto si sgretola avremo delle brutte conseguenze'.

Non è ipotizzabile un futuro senza gli insetti e compito dell’umanità è proprio quello di salvaguardarli. A dirlo è l’entomologa Anne Sverdrup-Thygeson che lancia un monito: ‘se il tessuto si sgretola avremo delle brutte conseguenze’.

Non è di certo una novità e purtroppo i numeri dell’Iucn, parlano chiaro: si sono già estinte 400 specie di insetti. Ma un mondo senza insetti non è ipotizzabile perché come sappiamo essi sono fondamentali per l’ecosistema.

Sono impollinatori e non per ultimo presenti a vari livelli nella catena alimentare, per cui quando perdiamo un insetto, si salta sempre qualche anello.

“Gli insetti sono il collante della natura e non c’è dubbio che sia i numeri sia la diversità degli insetti sta diminuendo. Ad un certo punto, il tessuto si sgretola e allora vedremo davvero le conseguenze”, spiega Anne Sverdrup-Thygeson, professoressa di Entomologia all’Università della Norvegia.

La perdita di habitat naturale, i pesticidi, i cambiamenti climatici, gli agenti atmosferici, la deforestazione, l’inquinamento luminoso, stanno portando delle serie conseguenze sulla sopravvivenza degli insetti.

Purtroppo però i dati sono sottostimati.

“Gli insetti stanno diminuendo e alcune specie sono anche in via d’estinzione”, si legge nel rapporto IPBES pubblicato in questi giorni.

Nel Rapporto si rileva che circa 1 milione di specie animali e vegetali sono appunto minacciate di estinzione e che la presenza di specie autoctone è diminuita di almeno il 20%, soprattutto dal 1900.

Più del 40% delle specie di anfibi, quasi il 33% dei coralli e più di un terzo di tutti i mammiferi marini sono minacciati. La situazione è meno chiara per gli insetti, anche se in base alle le prove a disposizione è minacciato circa il 10%.

Almeno 680 specie di vertebrati erano state portate all’estinzione dal 16° secolo e più del 9% di tutte le razze di mammiferi domestici utilizzate per il cibo e l’agricoltura si sono estinte fino al 2016.

Ma tornando agli insetti, secondo l’entomologa Sverdrup-Thygeson:

“Il primo passo è far sì che le persone apprezzino queste piccole creature, per poi pensare che l’acqua e il cibo dipendono proprio da loro. E nonostante la loro abbandona, i dati ci dicono che gli insetti sono nei guai”.

Il punto è che nonostante ci siano milioni di insetti, il loro numero negli ultimi quarant’anni si è ridotto della metà. Le conseguenze? Nel lungo termine, “un catastrofico collasso dell’ecosistema”, spiega l’entomologa.

“La distruzione degli ambienti naturali per creare terreni agricoli è la causa principale. Poi ci sono pesticidi e cambiamenti climatici”, continua.

Tante volte capita però di non pensare all’importanza degli insetti.

“Posso capire che le persone potrebbero non essere interessate a salvare gli insetti. Ma la gente dovrebbe capire che tutto questo avrà delle ripercussioni si noi stessi. Dovremmo salvare gli insetti, se non per il loro bene, per il nostro”, continua la professoressa Sverdrup-Thygeson.

Infine, l’esperta paragona i complessi sistemi della natura a un’amaca sulla quale riposa l’umanità:

“Puoi provare a tirare dei fili di questa amaca, ma un certo punto tessuto cede e poi ci si trova davanti alle reali conseguenze. E per gli umani non sarà per niente divertente vivere su questo Pianeta”.

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Dominella Trunfio

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